Appello di Piantedosi ai migranti: "Fermatevi, verremo a prendervi"

Il ministro riferisce in aula dopo le accuse: "Giudicatemi per quello che farò. Chi fugge aspetti i corridoi umanitari"

Appello di Piantedosi ai migranti: "Fermatevi, verremo a prendervi"

Il governo respinge con forza le strumentalizzazioni della sinistra sulla tragedia di Cutro. Il primo punto della giornata lo segna il ministro Francesco Lollobrigida. «Quella illegale - premette durante una conferenza stampa a Bruxelles - è il primo nemico dell'immigrazione legale. Questo è un concetto che, prima o poi, qualcuno dovrà riuscire a imprimere nella testa di chi dice che noi siamo contro l'immigrazione. Non siamo contro l'immigrazione, ma contro l'illegalità, un principio che dovrebbe essere naturale per tutti». L'esecutivo di centrodestra vuole governare i fenomeni migratori, tenendo conto delle norme. E le parole sull'eventuale ingresso di 500mila persone non prefigurano un «piano» - come ventilato invece da alcuni media - ma si riferiscono «numero di richieste di ingressi sul nostro territorio nel settore della produzione, nei trasporti, in agricoltura, nel terziario e via così», specifica il meloniano.

L'inizio della settimana è interessato dalle forti polemiche che hanno seguito delle frasi del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che ha riferito in Aula sulla tragedia: «C'è un'indagine in corso, nella quale bisogna avere fiducia e alla quale nessuno si sottrae: tutto è agli atti dell'autorità giudiziaria, io riferirò tutto quello che sarà possibile e mi impegno sin da adesso a darvi aggiornamenti anche periodici». Il capo di Dicastero è indisponibile ad essere tirato in mezzo senza motivo e ribadisce di voler essere «giudicato» sui provvedimenti futuri e su quelli che sono già stati approvati. A proposito, il ministro ribadisce come il decreto Ong non abbia alcuna responsabilità rispetto a quanto accaduto sulle spiagge crotonesi: «Non c'è nessuna connessione», osserva. L'inesistenza di un nesso è la traccia dell'intervento. Poi una specificazione sulla linea del Viminale che è «fermatevi, verremo noi a prendervi».

Il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini pone a sua volta un deciso freno alle accuse mosse da sinistra: «Solidarietà a donne e uomini della Guardia Costiera - afferma - , che fanno sforzi immani per salvare vite e contrastare i trafficanti di esseri umani: chi osa metterne in dubbio l'impegno, lo sforzo e la straordinaria professionalità ne risponderà nelle sedi opportune», dichiara. Sono soprattutto i grillini, dal fronte dell'opposizione, a puntare l'indice nei confronti dei soccorritori. Sotto il profilo istituzionale, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha voluto commemorare i morti del naufragio in Calabria. «Niente e nessuno ci ridarà indietro queste donne, questi bambini e questi uomini, niente e nessuno potrà lenire il dolore dei loro familiari. Ma possiamo, anzi dobbiamo, fare in modo che questi eventi non si ripetano più», argomenta la seconda carica dello Stato. Per La Russa esiste un obbligo morale, in primis per l'Ue. Il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto commenta: «Questo nostro mare (il Mediterraneo, ndr) da sempre dona lavoro e bellezza. Noi dobbiamo fare di tutto per non accostarlo alle tragiche immagini di questi giorni sulle coste calabre, speriamo di non vederle mai più». Pichetto rimarca anche l'impegno dell'esecutivo di cui fa parte.

Vincenzo Sofo, europarlamentare di Fdi, presenta in Ue un'interrogazione sull'operato di Frontex rispetto al naufragio di Steccato di Cutro.

Perché la questione - questa è la sintesi della posizione del centrodestra di governo - non può che essere europea. Come anche i respingimenti della Grecia - quelli che per Piantedosi sono alla «attenzione dell'Ue» dimostrano.

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