Applausi bipartisan per il presidente: "Non bisogna abbassare la guardia"

Gasparri: «Invece in Rai sulle foibe soltanto spazi residuali»

Applausi bipartisan per il presidente: "Non bisogna abbassare la guardia"

Milano Encomiabile il comportamento del presidente Mattarella. Alla vigilia del Giorno del Ricordo ha parole di straordinaria efficacia. Parole che unisco e che mettono un punto fermo si una questione tanto dolorosa per la Storia italiana. E il mondo politico plaude senza riserve. Lo fa in particolare per sottolineare alcuni passaggi del messaggio del presidente. Soprattutto quelli in cui il presidente avverte della resistenza di «alcune piccole sacche di deprecabile negazionismo militante». Un monito questo che non può non essere accolto con entusiasmo da chi da anni si batte per evitare censure e distorsioni riguardo una delle pagine meno conosciute ma non per questo meno dolorose della memoria nazionale. «Grazie presidente», commenta Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, che si compiace proprio di quel passaggio sulle «sacche di deprecabile negazionismo». Parole che fanno ben sperare anche se non va abbassata la guardia visto che, come ricorda la Meloni, «certe sacche di negazionismo militante hanno trovato espressione anche negli ultimi giorni in iniziative organizzate anche in spazi istituzionali».

«Bravo Mattarella! - afferma Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, che oggi al Parlamento europeo in apertura di seduta ricorderà i morti istriani e dalmati -. Nessun negazionismo per una tragedia nazionale».

E secondo il governatore della Liguaria, Giovanni Toti, quelle di Mattarella sono parole che «l'Italia aspettava da tempo». Le parole del presidente, gli fa eco il suo collega Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giuglia, non possono «che essere stimolo per una maggiore responsabilità e fermezza da parte di tutti». «Da presidente di una regione - ha concluso Fedriga - che ha vissuto sulla propria carne le persecuzioni del comunismo titino». «Parole importantissime - gli fa eco Giorgio Mulè (FI) - quelle del presidente Mattarella a proposito di una tragedia troppo a lungo dimenticata e ancora recentemente strumentalizzata. Il negazionismo, sinonimo di ignoranza e indifferenza, si combatte solo con la memoria la cultura e la verità.

«Le parole del presidente Mattarella - conferma con una nota pubblicata su Twitter Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia - sono un faro contro il revisionismo storico e contro chi, ancora oggi, vuole provare ad annacquare la tragedia delle foibe».

«Negazionismi e giustificazionismi non hanno diritto di cittadinanza - commenta Maurizio Gasparri (Fi), che oggi sarà a Basovizza in rappresentanza del Senato -. C'è da esprimere rammarico invece per quanto offerto dal servizio pubblico radiotelevisivo che sull'argomento sta dedicando soltanto spazi residuali». Gasparri ha già annunciato che domani in Commissione parlamentare di vigilanza solleverà la questione: «Chiamerò - avverte il senatore azzurro - capi e capetti Rai a rispondere pubblicamente di questo atteggiamento».

Anche il deputato leghista Daniele Belotti ha annunciato un'interrogazione parlamentare per chiedere la revoca dei finanziamenti pubblici a sindacati e associazioni che strumentalizzano e negano la tragedia delle Foibe.

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