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Aria di tradimento. Trump ha scelto e Putin tira dritto: "Avremo il Donbass"

L'Europa avvisa Kiev sul voltafaccia Usa. Lo Zar pronto a intensificare l'invasione

Aria di tradimento. Trump ha scelto e Putin tira dritto: "Avremo il Donbass"
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Vladimir Putin non cede sul Donbass, e mentre il capo negoziatore ucraino vola a Miami per incontrare gli inviati di Donald Trump, ribadisce che Mosca libererà la regione. "Tutto si riduce a questo: o libereremo questi territori con la forza, oppure le truppe ucraine lasceranno questi territori e smetteranno di combattervi", afferma lo Zar del Cremlino in un'intervista a India Today, facendo riferimento al Donbass e alla "Nuova Russia" (i territori ucraini annessi unilateralmente). E se il presidente Usa mercoledì ha detto che Putin "vorrebbe mettere fine alla guerra", lui restituisce la cortesia sottolineando che il tycoon sta "cercando sinceramente di trovare una soluzione consensuale al problema ucraino, ma questo compito non è facile". "È un compito difficile e una missione difficile quella che il presidente si è assunto", precisa, definendo poi "molto utile" l'incontro con gli inviati di Trump, Steve Witkoff e Jared Kushner. Anche se i colloqui statunitensi in corso sull'Ucraina sono "complessi", dice, "dovremmo impegnarci in questo sforzo piuttosto che ostacolarlo". Inoltre, rivela che "Washington ha proposto di suddividere il piano di pace di 28 punti in quattro pacchetti separati. Hanno proposto di discuterne con noi", e spiega che si tratta degli stessi temi discussi con The Donald in Alaska.

Intanto, nelle scorse ore a Miami Witkoff e Kushner hanno visto il capo dei negoziatori ucraini Rustem Umerov per esaminare le ultime richieste di Putin discusse nell'incontro di cinque ore al Cremlino. E nello stesso momento, gli Stati Uniti hanno sospeso alcune delle sanzioni contro il gigante russo Lukoil in modo - spiega il dipartimento del Tesoro - da consentire alle stazioni di servizio situate al di fuori della Russia di continuare a operare. Le transazioni che coinvolgono le stazioni di servizio in questione sono consentite "per evitare di penalizzare" i loro clienti e fornitori, e a condizione che i ricavi non vengano trasferiti a Mosca.

Nel Vecchio Continente, invece, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha deciso di rinviare la sua visita in Norvegia, prevista per oggi, per avere invece una cena di lavoro con il premier belga, Bart De Wever, e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, a Bruxelles. Un colloquio nel corso del quale si dovrebbe affrontare la questione dell'utilizzo dei fondi russi congelati per dei crediti di riparazione a favore dell'Ucraina. Merz insiste, anche in questi giorni, sul fare leva sui fondi per aumentare la pressione su Mosca e costringerla a negoziare. E Der Spiegel riporta la trascrizione di una telefonata tra i leader europei nella quale il presidente francese Emmanuel Macron avrebbe avvertito i colleghi dell'Ue che "c'è la possibilità che gli Stati Uniti tradiscano l'Ucraina sul territorio senza chiarezza sulle garanzie di sicurezza". La rivista sostiene che Macron ha parlato del momento di tensione nei negoziati come di "un grande pericolo" per Zelensky, mentre Merz ha aggiunto che il leader di Kiev, anche lui presente alla chiamata, deve essere "molto cauto". "Stanno giocando con voi e con noi", avrebbe avvertito Merz, riferendosi, secondo la rivista, alla missione di Witkoff a Mosca.

Der Spiegel sostiene di aver ottenuto una nota in inglese che riassume la telefonata e di aver parlato con "diversi" partecipanti, due di loro avrebbero rivelato che le citazioni erano state "riprodotte fedelmente". Un portavoce di Zelensky ha rifiutato di commentare, così come l'ufficio di Merz, mentre l'Eliseo ha contestato le dichiarazioni attribuite a Macron.

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