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Arriva il reddito d'inclusione: ultima "mancetta" del governo

Il ministro Poletti: "Raggiungeremo 2,5 milioni di persone". Meloni insorge: "Si ricordano delle famiglie sotto il voto"

Arriva il reddito d'inclusione: ultima "mancetta" del governo

L'ultima mancia del governo in vista del voto del 2018 si chiama reddito di inclusione. A presentare la nuova misura è stato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti che a Milano ha illustrato il provvedimento che scatterà da gennaio: "Il Reddito di Inclusione (Rei) sarà attivo dal primo gennaio e in una prima fase si rivolgerà a una platea di potenziali beneficiari pari a 500mila famiglie o 1,8 milioni di persone. A luglio prevediamo che si incrementi la platea di 200mila nuclei familiari per arrivare a 2,5 milioni di persone", ha affermato il titolare del dicastero del Lavoro. E su questa misura si è espresso anche il presidente dell'Inps Tito Boeri che di fatto, accogliendo la decisione dell'esecutivo, ha bacchettato i sindacati a suo dire troppo presi dalle pensioni: "Il reddito di inclusione è una svolta epocale, ma è solo un primo passo. Bisognerà impegnarsi in Italia, in futuro, per aumentare la dotazione delle misure di contrasto alla povertà. Credo che questo debba essere anche un monito ad alcuni partiti politici e forze sindacali - sottolinea Boeri - che chiedono ancora più risorse per le pensioni quando già nella legislazione vigente siamo destinati a superare il 18 per cento di spesa pensionistica sul Pil. E invece non sembrano preoccuparsi di potenziare le misure di contrasto alla povertà". Di fatto sarà possibile presentare domanda a partire dall'1 dicembre se si hanno alcuni requisiti familiari come ad esmpio la presenz ain casa di un minorenne oppure di una persona disabile. Poi da luglio 2018 i requisiti non serviranno più: la Rei si baserà soltanto sul reddito. Ma questa misura di fatto ha tutto il sapore di una vera e propria mancia elettorale e a sottolinearlo è stata anche su Facebook la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni: "Mancano pochi mesi al voto e, magicamente, il Pd e il M5S scoprono che l’Italia sta vivendo una drammatica emergenza demografica e che la famiglia va aiutata. È la propaganda ipocrita delle due facce della sinistra, che da anni mortificano la famiglia con politiche e proposte scellerate per poi ricordarsene solo sotto elezioni.

La nostra coerenza e le nostre battaglie parlano per noi: per Fdi la famiglia va messa al centro del welfare con una rivoluzione totale che preveda il reddito di infanzia, l’abolizione dell’Iva sui pannolini e sugli altri prodotti per i bambini, asili nido gratuiti e diffusi".

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