Arrivano i soldi per il terremoto Ma sparisce il commissario Errani

La Ue stanzia 1,2 miliardi entro agosto per la ricostruzione del centro Italia. Mentre l'ex governatore non si fa vedere da marzo

Arrivano i soldi per il terremoto Ma sparisce il commissario Errani

Fabrizio Boschi

Finalmente. La Commissione europea propone di stanziare 1,2 miliardi di euro entro agosto, tramite il Fondo Ue di Solidarietà, per aiutare le zone dell'Italia centrale colpite dai terremoti nel corso del 2016 e del 2017 (Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria). Si tratta, spiega la Commissione, della «somma più elevata mai mobilitata in un singolo stanziamento», dall'Unione. Un'operazione per la quale si era molto speso anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

Il Fondo di solidarietà sosterrà le operazioni di ricostruzione e di rilancio dell'attività economica nelle regioni colpite. I fondi potranno anche essere utilizzati per coprire i costi dei servizi di emergenza, alloggi temporanei e operazioni di sgombero delle macerie, misure di protezione per i beni culturali, al fine di alleviare gli oneri finanziari sostenuti all'epoca dalle autorità italiane. Un primo esborso di 30 milioni di euro è già stato fatto nello scorso dicembre: gli aiuti proposti ora devono essere approvati dal Parlamento europeo e dal Consiglio. «Non abbiamo dimenticato - sottolinea il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker - Per la loro resilienza, il loro coraggio e la loro determinazione ad andare avanti, il popolo italiano merita tutta la nostra ammirazione».

Ma mentre l'Europa sembra, finalmente, battere un colpo, chi resta defilato dalle questioni legate all'emergenza, guarda caso, è proprio colui che dovrebbe occuparsene a tempo pieno: il commissario straordinario di governo alla Ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del centro Italia, Vasco Errani, nominato da Matteo Renzi il 1° settembre 2016. Età 62, capelli brizzolati, occhi snervati, abbigliamento radical chic, segni particolari scomparso dallo scorso marzo. Guarda caso proprio quando ha deciso di abbandonare il Pd per sposare la causa bersaniana del Movimento democratico e progressista, sbattendo l'uscio in faccia proprio al suo Renzi che scrive baldanzoso su Facebook: «Nelle zone terremotate ci vado una volta al mese, nonostante non abbia più ruolo istituzionale».

Errani, invece, è sparito. È a fianco di Sergio Mattarella il 15 dicembre 2016, poi con Paolo Gentiloni il 26 dicembre, evita di farsi vedere a fianco di Tajani il 20 febbraio 2017. L'ultima volta che va ad Amatrice, dove incontra il sindaco Sergio Pirozzi, è il 10 marzo 2017. Poi il silenzio, ben attento ad evitare di spiegare quanto fatto in questi mesi. Appaiono, di tanto in tanto, languidi comunicati sul sito sisma2016.gov.it con qualche ordinanza in burocratese stretto.

Casette estratte a sorte tra i richiedenti asilo italiani che attendono tetti in legno da agosto 2016, stalle temporanee talmente fantasma che gli animali cui erano destinate si sono ritrovati in mezzo a tre metri di neve e sono morti causando pesantissimi danni alle aziende agricole. Ed Errani non si è mai sentito malgrado le migliaia di proteste.

Abbiamo cercato sui siti della presidenza del Consiglio dei ministri e dopo decine di click abbiamo scovato la pagina dedicata ai commissari di governo nelle sezioni dedicate alla trasparenza. Dopo nove mesi dalla sua nomina, il compenso lordo dell'ex governatore emiliano risulta «Provvedimento in corso di definizione». Nessuno aggiorna la pagina «Retribuzioni dei Commissari straordinari del governo» dal 14 ottobre 2016.

Forse aspettano di definire l'importo in base ai risultati: zero.

Proprio ieri, svegliato dal miliardo in arrivo dall'Ue, ha dato un cenno: «Si deve accelerare. Le polemiche le ho messe in conto. Poi ci sarà la campagna elettorale. Non sono Merlino». Ce n'eravamo accorti.

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