Asili, precedenza ai veneti La Consulta boccia Zaia: "Norma incostituzionale"

Asili, precedenza ai veneti La Consulta boccia Zaia: "Norma incostituzionale"

All'ingresso degli asili i bambini sono tutti uguali. E nessuno ha diritto a un ingresso «preferenziale». Una legge che statuisce il contrario (come in Veneto, dove la Regione aveva ipotizzato un «trattamento di favore» per i bimbi «locali») è illegittima. Lo ha stabilito la Consulta. Bocciando la «via di accesso preferenziale» per quei bimbi con genitori «residenti in Veneto da 15 anni». Una norma ora tacciata di incostituzionale dalla Consulta. Forse - fanno notare gli esperti di diritto - «un segnale per il nuovo governo che, tra i punti dell'accordo M5S e Lega, prevede asilo nido gratuito solo per gli italiani».

La sentenza della Corte Costituzionale spiega che la norma contrasta «con il principio di uguaglianza, poiché introduce un criterio irragionevole per l'attribuzione del beneficio, non essendovi alcuna ragionevole correlazione tra la residenza prolungata in Veneto e le situazioni di bisogno o di disagio». E poi: «La norma contrasta inoltre con la funzione educativa a vantaggio dei bambini dell'asilo nido e con quella socio-assistenziale a vantaggio dei genitori privi dei mezzi economici per pagare l'asilo privato».

Nella sentenza si legge, tra l'altro, che «la configurazione della residenza protratta come titolo di precedenza, anche rispetto alle famiglie economicamente deboli, si pone in frontale contrasto con la vocazione sociale degli asili nido, servizio che risponde direttamente alla finalità di uguaglianza sostanziale fissata dall'articolo 3, secondo comma, della

Costituzione, in quanto consente ai genitori (in particolare alle madri) privi di adeguati mezzi economici di svolgere un'attività lavorativa». Conclusione: l'asilo - come la legge - deve essere uguale per tutti. Almeno si spera.

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