Il ritorno stellare di «Astrosamantha», ma senza le stellette del top gun di «guerra». Samantha Cristoforetti, 44 anni (nata a Milano, ma originaria di Malè, in provincia di Trento), l'anno prossimo decollerà da cosmonauta «civile», senza cioè le mostrine dell'Aeronautica militare, corpo dal quale si è congedata nel gennaio 2020 motivando la decisione con un tweet aviatorio degno del Barone Rosso: «Troppi disaccordi, lascio per mia serenità». A distanza di un anno, Samantha Cristoforetti la sua «serenità» l'ha ritrovata e ora - da «dipendente» in esclusiva dell'Agenzia spaziale europea (Esa) - è pronta per una nuova mirabolante avventura nell'universo. Destinazione: la decantata (forse fin troppo) Stazione spaziale internazionale(Iss). La celebrità planetaria «Astrosamantha» se la conquistò meritatamente con la missione Iss Expedition 42/Expedition 43 del 2014-2015, conseguendo - lei, prima donna italiana negli equipaggi Esa - il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo (200 giorni): record detenuto fino al settembre 2017, quando a soffiarglielo fu la statunitense Peggy Whitson , a sua volta superato nel 2019 dalla connazionale, Christina Koch.
I dettagli della seconda missione di «Astrosamantha» (una vera icona femminile, tanto da avere ispirato perfino una Barbie a sua immagine e somiglianza) saranno presentati mercoledì 3 marzo.
Nell'attesa l'Esa ha solo riproposto il prestigioso curriculum di «Astrosamantha»: «Cristoforetti appartiene al corpo astronauti di Esa dal 2009 e questo sarà il suo secondo volo nello Spazio. Nella sua prima missione «Futura» ha trascorso 200 giorni in orbita, svolgendo ricerca scientifica e attività operativa sulla Stazione spaziale internazionale in veste di ingegnere (ma lei preferisce il termine «ingegnera» ndr) di volo per la spedizione 42/43»; e poi: «Una volta tornata sulla Terra, Samantha ha lavorato presso il Centro astronauti europeo dell'Esa (Eac) a Colonia, in Germania, dove ha guidato il team Spaceship Eac, formato da studenti e giovani professionisti al lavoro sulle sfide tecnologiche delle future missioni lunari».
L'ingegnera Cristoforetti, per ora, resta vaga sugli obiettivi della sua nuova missione: «La Stazione Iss è l'avamposto dell'umanità nello spazio.
Si tratta di una meraviglia ingegneristica, un luogo di cooperazione internazionale, un laboratorio e dedicato alla scienza in ambiente di microgravità. Il primo passo verso una presenza umana continua nell'orbita lunare».Sperando che, almeno questa, sia Covid-free.
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