Atlantia rimbalza in Borsa. Ma pesa l'"Opa" del governo

Dopo due sedute in profondo rosso, ieri le azioni del gruppo che controlla Autostrade sono salite del 5,7%

Atlantia rimbalza in Borsa. Ma pesa l'"Opa" del governo

Il rimbalzo del titolo Atlantia in Piazza Affari c'è stato, ma non sufficiente a recuperare lo scivolone del 22% della vigilia. Perché il mercato resta in allerta per l'«Opa» lanciata dal governo gialloverde con l'avvio dell'iter per la decadenza della concessione.

Dopo due sedute in profondo rosso, le azioni del gruppo che controlla Autostrade per l'Italia ha ripreso quota fin dalle prime ore di contrattazione per poi chiudere con un rialzo del 5,68% a 19,34 euro. Giovedì scorso il titolo ha perso 4,2 miliardi di capitalizzazione, ieri ha recuperato quasi 800 milioni.

I riflettori di analisti e investitori sono sempre puntati sulle mosse del tandem Salvini-Di Maio: secondo i broker delle principali banche d'affari la revoca della concessione è improbabile poichè potrebbe costare allo Stato l'equivalente di una legge finanziaria in penali. Eppure il consiglio dei ministri ha approvato l'avvio del provvedimento: «Non durerà 15 giorni. Ci saranno le controdeduzioni di Autostrade, ci saranno pareri e contropareri, passeranno alcune settimane, forse alcuni mesi», ha detto ieri Matteo Salvini. I tempi dell'iter giudiziario - e della politica - però non sono quelli della finanza. In Borsa l'incertezza viene pagata a caro prezzo dai piccoli azionisti e obbligazionisti che hanno in portafoglio titoli e bond del gruppo delle autostrade.

Su cui pende anche la spada di Damocle delle agenzie di rating: dopo Standard & Poor's ieri anche Moody's ha annunciato che in caso di revoca della concessione il giudizio su Atlantia verrà rivisto al ribasso. Il crollo del ponte sull'A10, a Genova «accresce le pressioni politiche e i rischi regolamentari-normativi per Autostrade per l'Italia e Atlantia», scrive l'agenzia avvertendo che «dovrebbe rivedere le implicazioni sul rating in caso di qualsiasi intervento governativo formale volto alla revoca della concessione o a intraprendere azioni che potrebbero essere dannose per l'azienda». Se, infatti, aggiunge Moody's, l'impatto immediato finanziario della chiusura del tratto autostradale di Genova «in termini di perdita di ricavi è gestibile», invece «le ramificazioni politiche dell'incidente potrebbero rivelarsi più problematiche» con «i ministri del governo italiano che hanno insistito sulla necessità di stabilire responsabilità chiare e manifestato l'intenzione di avviare il procedimento di revoca della concessione e chiedere sanzioni significative».

Sui listini, a pagare le conseguenze del crollo del ponte Morandi sono anche i titoli della spagnola Acs (-0,35%) e della tedesca Hotchief (-1,98%) che controllano insieme ai Benetton

l'operatore autostradale spagnolo Abertis, dopo un'Opa congiunta. Un'operazione per la quale Atlantia si è indebitata e ora, con un possibile taglio al rating, potrebbe essere costretta a pagare più caro il denaro preso a prestito.

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