Un attacco cibernetico su larghissima scala ha colpito ieri i sistemi informatici del Regno Unito, Stati Uniti, Cina, Russia, Spagna, Italia, Vietnam e Taiwan. Questi sono soltanto i Paesi principali dove l'attacco è avvenuto, ma secondo alcuni analisti della sicurezza episodi simili sarebbero stati segnalati in ben 74 Stati, si parla di 75mila casi verificatisi in tempi rapidissimi e il numero potrà facilmente aumentare. Si tratterebbe di un attacco mirante a ottenere denaro: sono stati richiesti riscatti in Bitcoin, una moneta virtuale, pari a 300-600 dollari per ogni computer infettato, pena la perdita dei file contenuti.
La premier britannica Theresa May ha confermato che «il cyberattacco è internazionale e diversi Paesi e organizzazioni sono stati colpiti». Nel Regno Unito, dove c'è la situazione più grave, ad essere presi di mira sono stati i servizi sanitari. L'allarme è scattato nel primo pomeriggio quando numerose strutture nella capitale e nei quattro angoli del Paese hanno iniziato ad avere gravi problemi di connessione alla rete informatica e telefonica. I computer erano andati in tilt, ospedali e ambulatori in parte dell'Inghilterra sono stati costretti a dimettere i pazienti e ad annullare gli appuntamenti dopo che sono stati infettati con il virus ransomware, che ha rimescolato i dati sui computer. La situazione era fuori controllo, come ha raccontato alla Bbc un medico di un ambulatorio di York a cui era stato ordinato di chiudere immediatamente ogni computer presente negli uffici. Gli specialisti si sono subito messi al lavoro per risolvere la situazione, ma la situazione è molto complessa e ci vorrà tempo prima di ripristinare il sistema.
La minaccia di attacchi cibernetici è in continuo aumento negli ultimi tempi e gli ospedali sono stati spesso uno degli obiettivi preferiti del terrorismo tecnologico. Solo lo scorso anno un attacco molto simile a quello di ieri aveva mandato in tilt tre ospedali americani. Le immagini diffuse online dallo staff ospedaliero per far capire come si presenta il virus mostravano un programma che chiede un riscatto di 300 dollari (230 sterline) in Bitcoin e che risulta simile ad una sottocategoria di software utilizzata per estorcere denaro nota con il nome di WannaCryptor o WCry.
Paradossalmente, l'origine di questo programma pare riconducibile alla Nsa, l'Agenzia americana per la sicurezza nazionale. Il bug impiegato dai pirati sarebbe contenuto nell'Smb Server di Windows, su cui la stessa Windows era intervenuta con un aggiornamento di sicurezza che però solo in pochi hanno scaricato.
Negli Stati Uniti risulta colpito il colosso delle spedizioni espresso FedEx. In Spagna, risultava colpito dallo stesso attacco il gigante delle telecomunicazioni Telefonica, anche se i danni sembrano meno gravi e le attività principali non sono state interrotte.
Violazioni della sicurezza si sono verificate anche in alcune aziende italiane. La Telecom ha dichiarato di essere informata dell'attacco rassicurando i clienti di non essere però stata toccata dal problema.
Le uniche immagini trasmesse relative all'Italia sono quelle di alcuni laboratori universitari bloccati dal programma di software, e solo ieri sera si appreso che erano stati colpiti un paio di atenei, uno dei quali è sicuramente la Bicocca di Milano. La Polizia postale ha monitorato la situazione attraverso il Centro per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic), ma ha escluso situazioni di criticità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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