Attacco in stazione: sangue ad Amburgo

Arrestata una donna. Ha agito da sola, sconosciuto il movente: 12 feriti, tre sono gravi

Attacco in stazione: sangue ad Amburgo
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Ha agito da sola, per motivi che mentre scriviamo non sono ancora chiari. Una donna di 39 anni armata di coltello ha attaccato e ferito chiunque le capitasse sotto mano ieri pomeriggio all'interno della stazione di Amburgo, la più grande città della Germania settentrionale. La donna si è mossa pochi minuti dopo le 18 lungo la banchina tra i binari 13 e 14 e ha preso di mira le persone in attesa dei treni, ferendone dodici, la gran parte delle quali in modo lieve, sono state medicate sul posto, all'interno dei convogli. Secondo quanto dichiarato da Philipp Baumann, portavoce dei Vigili del Fuoco di Amburgo, alla Bild ci sarebbero tre persone ferite in modo grave per le quali si è reso necessario il ricovero negli ospedali cittadini. La donna è stata immediatamente arrestata. «Sulla base delle conoscenze che abbiamo finora accaduto riteniamo che abbia agito da sola», ha scritto la polizia della città anseatica sulla piattaforma X.

Il servizio ferroviario lungo i binari teatro dell'assalto è stato sospeso per consentire il soccorso dei feriti e i rilevamenti degli investigatori. Secondo la Bild sul pavimento del binario sono rimaste a lungo delle grandi macchie di sangue. A causa dell'incidente, si sono verificati ritardi e deviazioni sui servizi a lunga percorrenza. La stazione di Amburgo è uno degli snodi di trasporto più trafficati della Germania e al momento dell'attacco, nella serata che dà il via al fine settimana, era particolarmente affollata.

Pochissimi sono i dettagli sull'assalto resi noti dalla polizia di Amburgo. Non si conosce la nazionalità della assalitrice ma sembra improbabile la natura terroristica dell'agguato. Lo scorso 20 maggio a Bielefeld un cittadino siriano ha ferito gravemente quattro persone. Il 21 febbraio un diciannovenne siriano aveva accoltellato un turista, ferendolo gravemente, al Memoriale dell'olocausto di Berlino.

Anche in questo caso per gli inquirenti il motivo era religioso, sullo sfondo dell'odio antisemita: l'uomo voleva uccidere «ebrei». Al 22 gennaio risale uno dei casi che più ha colpito l'opinione pubblica: la morte di due persone, tra cui un bambino di due anni, per mano di un 35enne afghano, anche in questo caso armato di coltello.

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