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"Attenti, l'Africa non prende sul serio il virus"

Il medico della Guinea: "Qui il governo paga stregoni e caccia gli esperti"

"Attenti, l'Africa non prende sul serio il virus"

«In Africa non esiste la minima volontà di considerare Ebola una grave patologia, per questo motivo il virus si sta diffondendo a una velocità spaventosa». Jules Gael Lapka, 37 anni, racconta queste cose seduto sui pneumatici che da lì a breve dovrà sistemare nel magazzino della ditta per cui lavora. Si è reinventato operaio a Ziguinchor, nel sud del Senegal, nonostante a casa sua, in Guinea, fosse uno stimato ginecologo. Un medico con la lingua troppo lunga per le autorità locali che l'hanno costretto a lasciare il Paese.

Che cosa ha raccontato di così clamoroso?

«Nell'ospedale dove lavoravo, l'Ambroise Paré di Conakry, sparivano in continuazione scatoloni di medicinali e attrezzature varie che erano stati inviati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per contrastare Ebola. Alla polizia ho raccontato che venivano prelevati regolarmente da personale del ministero della Sanità».

Per essere portati dove?

«A casa del ministro e di altri funzionari. All'inizio sembravano voci fantasiose, ma un giorno li ho pedinati e non ho avuto più dubbi. Le medicine vengono rivendute dalla Guinea ad altri Paesi come la Sierra Leone, il Togo e il Benin. Anche loro alle prese con la piaga di Ebola».

Perché la Guinea non vorrebbe tentare di fermare il virus?

«È qualcosa che va oltre l'aspetto sanitario. Fin dai tempi della colonizzazione francese i missionari hanno importato il cattolicesimo, i musulmani stanno tentando di introdurre l'islam, sta di fatto che la gente da queste parti rimane legata all'animismo, a una forma di spiritualità che ruota attorno agli spiriti. Per la Guinea Ebola è un castigo di una qualche divinità che sta punendo le nostre condotte di vita e deve essere combattuta con l'aiuto degli stregoni e dei feticci, o magari con qualche sacrificio umano».

Sembra incredibile il suo racconto, soprattutto se consideriamo che la vittoria del presidente Alpha Condé, laureato alla Sorbona di Parigi, ha cancellato anni di oscurantismo culturale e di feroce dittatura.

«Peccato che proprio il governo di Condé vorrebbe risolvere la questione Ebola facendo radere al suolo con i caccia le zone più colpite dalla malattia. È all'ordine del giorno in una delle riunioni del suo esecutivo».

Non sarebbe la prima volta in Africa che la febbre emorragica viene debellata con l'uso delle armi.

«Nel 1977 Mobutu diede l'ordine di bombardare interi villaggi dello Zaire. Ebola esiste da quarant'anni e se continua a riproporsi significa che l'Africa sta nascondendo la testa sotto la sabbia. Contro gli oltre 100mila morti l'anno di morbillo, questa è una piccola cosa. Ma solo all'apparenza».

Per il morbillo però esiste un vaccino, ma l'Africa sconfiggerà Ebola?

«Se le premesse sono quelle che ho appena raccontato vivremo anni orribili.

Il ministero della Sanità della Guinea finanzia stregoni e marabutti e sta chiedendo l'allontanamento di medici e infermieri».

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