Guerra in Ucraina

"Atti ostili e immotivati". Arriva la vendetta di Putin

La vendetta russa è arrivata. Mai così tanti diplomatici europei cacciati in un solo giorno dalla Russia

"Atti ostili e immotivati". Arriva la vendetta di Putin

La vendetta russa è arrivata. Mai così tanti diplomatici europei cacciati in un solo giorno dalla Russia.

A quasi tre mesi dall'invasione russa dell'Ucraina, Mosca ha annunciato ieri l'espulsione di 24 italiani, 27 spagnoli e 34 francesi tra diplomatici e staff delle ambasciate e dei consolati dei tre Paesi europei in Russia.

Mario Draghi ha tentato di gettare acqua sul fuoco: «Non bisogna interrompere i canali diplomatici, è chiaro che si tratta di un atto ostile, non solo verso di noi ma anche verso l'Europa, ma questo non deve portare all'interruzione dei canali diplomatici perché è da lì che si arriva alla pace», ha detto a caldo il premier Mario Draghi dopo la decisione di Mosca di espellere 24 membri delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane e dell'Ufficio Ice in Russia. Anche il ministro degli Esteri Di Maio ha commentato: «Una reazione attesa da parte della Russia, che agisce per reciprocità. È successo anche ad altri paesi nostri partner: è successo alla Francia e alla Germania. Questo non vuol dire che i canali diplomatici si indeboliranno. La nostra ambasciata a Mosca resta operativa e sarà sempre più importante per lavorare per una de-escalation e per la pace».

Secondo il ministero degli Esteri di Mosca, dovranno lasciare il Paese «entro 8 giorni», come da provvedimento comunicato ier mattina all'ambasciatore italiano, Giorgio Starace, un periodo di tempo che coincide con quanto era stato concesso ai russi in Italia. Il personale ha «sempre esercitato le proprie funzioni nel pieno rispetto della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche», ha sottolineato la Farnesina. Risale allo scorso 5 aprile la decisione del governo italiano di espellere 30 diplomatici russi.

Una misura, «assunta in raccordo con altri partner europei e atlantici», che - precisava allora la Farnesina - si era resa «necessaria per ragioni legate alla sicurezza nazionale, nel contesto della situazione attuale di crisi conseguente all'ingiustificata aggressione all'Ucraina da parte della Federazione Russa». Convocato ieri mattina al ministero degli Esteri russo anche l'ambasciatore francese a Mosca, Pierre Lévy, al quale è stato notificato - stando alla diplomazia russa - che «34 dipendenti delle sedi diplomatiche francesi in Russia sono state dichiarate persone non grate». «Entro due settimane» dovranno lasciare il Paese. Dalla Francia - che aveva espulso ad aprile 41 russi - è arrivata una «ferma condanna».

Una mossa «presentata da parte russa come una risposta alle decisioni della Francia, notificate il 4 e l'11 aprile scorsi, di espellere decine di agenti russi» accusati di agire «sul nostro territorio con lo status diplomatico e operare contro i nostri interessi di sicurezza». Anche il Quai d'Orsay puntualizza che invece «il lavoro di questi diplomatici e di questo personale della nostra ambasciata in Russia è pienamente in linea con le Convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e consolari e l'annuncio di Mosca non ha alcuna base legittima». Per la Spagna, scrive El Mundo, si tratta di staff dell'ambasciata a Mosca e del consolato a San Pietroburgo. I 27 dovranno lasciare la Russia entro sette giorni dalla notifica all'ambasciatore Marcos Gómez Martínez, anche lui convocato ieri al ministero degli Esteri di Mosca. Il 5 aprile Madrid aveva annunciato l'espulsione di 27 persone, tra diplomatici e staff. Adesso Madrid «respinge» le mosse di Mosca, che - sottolinea la diplomazia spagnola - «le autorità russe giustificano sulla base della reciprocità», ma la scelta spagnola era «basata su motivi di sicurezza debitamente motivati, che non esistono in questo caso».

Dal 24 febbraio, quando Vladimir Putin ha annunciato l'inizio in Ucraina di quella che per il Cremlino è una «operazione militare speciale», i Paesi europei hanno deciso per l'espulsione di centinaia di russi.

Tra le risposte «simmetriche» di Mosca, anche l'espulsione il 25 aprile di 40 dipendenti delle rappresentanze diplomatiche tedesche in Russia, dopo che il 4 aprile Berlino aveva annunciato la decisione di espellere 40 diplomatici russi.

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