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Autogol giallorosso: a rischio 100mila posti con contratti regolari

Emendamento 5s sulle agenzie interinali passa coi voti di Pd e Leu. Sindacati furiosi

Autogol giallorosso: a rischio 100mila posti con contratti regolari

Per i sindacati è «inaccettabile». Per le associazioni delle agenzie interinali mette a rischio 100mila posti di lavoro. Si appellano al premier Draghi perché imponga una marcia indietro. È l'effetto di un emendamento del Movimento cinque stelle al decreto fiscale, approvato martedì notte in commissione al Senato con i voti di Pd e Leu. Di fatto la modifica, firmata da Susy Matrisciano, limita al 30 settembre 2022 la possibilità di inviare nelle aziende lavoratori in somministrazione assunti a tempo indeterminato dalle agenzie interinali per periodi di oltre 24 mesi. Dal prossimo ottobre dunque, superati i due anni di permanenza, scatta l'assunzione da parte dell'azienda utilizzatrice. Dai Cinque stelle spiegano che l'emendamento nasce per evitare una deroga assoluta, concepita durate l'emergenza Covid, alla normativa del decreto Dignità. La deroga aveva abolito - in sede di conversione del decreto Agosto - il termine precedente fissato del 31 dicembre 2021, senza aggiungerne altri proprio perché di difficile applicazione. Di fatto lo stesso tetto che era stato tolto dal governo Draghi ora viene reintrodotto per mano dei grillini e del centrosinistra.

Furiosi i sindacati, perché in questo modo si «incentiverebbe» l'azienda utilizzatrice a sostituire il lavoratore che abbia superato il limite dei 24 mesi con un altro a termine. Un pasticcio. Per questo chiedono «al governo di intervenire urgentemente» per tornare al testo originario, senza limiti temporali. «Si mette così a rischio la continuità occupazionale di circa 100mila lavoratori. L'effetto concreto dell'emendamento rischia di essere quello della sostituzione dei lavoratori a tempo indeterminato con altrettanti a termine. È vergognoso», attaccano Cgil, Cisl e Uil, che annunciano mobilitazioni. Di fatto il dipendente che ha alle spalle oltre due anni di missione nell'azienda non potrà ricevere un altro incarico dalla stessa e dovrà essere ricollocato dall'agenzia per il lavoro.

Assolavoro - l'associazione nazionale delle agenzie per il lavoro - punta il dito su «quelle forze parlamentari che hanno prima proposto questa scempiaggine e poi l'hanno votata, insieme ad altri». «Siamo molto preoccupati sia per i nostri lavoratori assunti a tempo indeterminato (oltre 100mila, su oltre 500mila impiegati mediamente per mese) sia per questo modo sconclusionato ed irragionevole di procedere - precisa l'associazione -. In pochi mesi il quadro normativo viene nuovamente mutato senza ragione, con una scelta che penalizza tutti. È davvero arduo rinvenire una ragione in tutto ciò se si esclude l'aprioristica avversione di taluni per il sistema delle imprese e la flessibilità negoziata qual è la somministrazione di lavoro, ovvero l'unico istituto che garantisce tutti i diritti, le tutele e la retribuzione tipiche del lavoro dipendente, oltre a numerose prestazioni aggiuntive in tema di welfare e formazione».

In assenza di un ripensamento «si pone a rischio una vastissima platea di lavoratori assunti a tempo indeterminato, si determina la necessità di disperdere tante professionalità formate e con esperienza sul campo, dando corso a un turn over che non giova a nessuno».

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