Le celebrazioni del 9 maggio non hanno fermato gli attacchi russi. Ad Azovstal, nell'acciaieria alla periferia di Mariupol sotto assedio da settimane, ieri mattina l'attacco è ripartito dopo la partenza di un convoglio dell'Onu dal Donetsk. L'armata putiniana ha tentato «invano di sfondare il ponte che era la porta per le evacuazioni. L'acciaieria, da cui il 7 maggio sono stati evacuati bambini, donne e anziani, potrebbe domani essere oggetto di «un grande attacco chimico», come rivela il vicepresidente del Consiglio comunale di Mariupol, Oleksandr Lashin. E ieri Mariupol è stata teatro di una piccola ma simbolica sfilata del 9 maggio: nessun mezzo militare, in strada solo persone in abiti civili che portavano un grande drappo grigio-arancione, in testa Denis Pushilin, capo dell'autoproclamata repubblica di Donetsk. «Non è stata una parata ma una carnevalata per la tv russa con artisti arrivati dai territori occupati e cittadini di Novoazovsk e Donetsk, per lo più russi e anziani, portati a sfilare con la promessa di un pasto caldo», ha scritto il consigliere Petro Andryushchenko su Telegram.
Attacchi anche nel Donbass. A Lugansk 24 bombardamenti in un giorno: diverse vittime, tra cui anche bambini, e feriti. Nel villaggio di Shypylivka un bombardamento russo ha colpito una casa nei cui sotterranei erano rifugiate 11 persone. Kiev è convinta che l'esercito russo stia cercando di «tagliare fuori» la regione orientale di Lugansk dal resto dell'Ucraina per prendere il controllo del tratto di circa 60 km che collega Lysychansk e Bakhmut.
I russi guardano anche a Kherson, dove il ministero della Difesa ucraino è convinto che si prepari una battaglia campale. La Russia avrebbe schierato sei navi e due sottomarini nel Mar Nero, davanti alle coste ucraine, equipaggiate con oltre 50 missili da crociera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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