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Azzolina vuol ancora dare lezioni: "Perso un anno"

Lucia Azzolina molto critica nei confronti di quanto fatto dal governo Draghi per la scuola. Ma lei sarà ricordata solo per Dad e banchi a rotelle

La Azzolina vuol ancora dare lezioni: "Scuola? Perso un anno"

Lucia Azzolina torna alla carica, e da ex ministro dell'Istruzione del governo Conte II parla ovviamente di scuola, criticando l'operato dell'attuale esecutivo. I vaccini? Non è vero che grazie ad essi i problemi si sono conlcusi, anzi. Per quanto riguarda il contrasto alla diffusione del Sars-Cov-2 e la didattica in presenza, secondo la rappresentante grillina, che ai tempi fu aspramente criticata per il suo ricorrere frequentemente alla Dad, non è stato fatto abbastanza.

Intervistata da Il Fatto Quotidiano, il ministro dei banchi a rotelle protesta per i pochi spazi messi a disposizione e per la carenza di personale. A causa di queste premesse, a suo dire, saremmo infatti arrivati al punto che in tanti chiedono ora di non riaprire subito le scuole. "In queste ore si sente dire che 'il tracciamento funziona', 'la scuola è in sicurezza' e insomma va tutto bene", attacca la Azzolina."No. Non va tutto bene, nella scuola e in altri settori. Negare o rimuovere le difficoltà è il primo degli errori", aggiunge.

Sempre in queste ultime ore si sente anche parlare di 'rivolta' dei presidi e di raccolta firme, e secondo l'ex ministro dell'Istruzione i dirigenti scolastici devono essere ascoltati. "Va riavviato il dialogo con loro, immediatamente", dichiara Lucia Azzolina. "Non chiedono la luna, ma interventi credibili: mascherine Ffp2 e poi il personale, non solo non è aumentato, ma è stato tagliato. Ora con i nuovi contagi mancheranno migliaia di docenti e di supplenti", aggiunge l'ex titolare del dicastero dell'Istruzione, che tuttavia durante il governo Conte ricevette molte critiche per aver puntato tanto sui banchi a rotelle, costati una fortuna.

"Bisogna fare di tutto per garantire la scuola in presenza", afferma la rappresentante del Movimento 5Stelle, che ai tempi, tuttavia, fu la prima a parlare di didattica a distanza. "In Francia per un positivo si fanno tre test a tutti nei giorni successivi, test gratuiti in farmacia. Da noi si è deciso il contrario: visto che non siamo in grado di fare il tracciamento, diminuiamo per norma i test", aggiunge.

Insomma, per la Azzolina il governo attuale non ha fatto abbastanza. "Dov' è il piano del generale Figliuolo per un maxi-screening degli studenti prima del rientro a gennaio? I dati semplicemente mancano. Da mesi non sappiamo quanti sono i contagi in ambito scolastico", afferma Azzolina. Con la decisione di mandare in Dad gli studenti delle superiori non vaccinati, intanto, si rischia, a suo dire, di sfociare nel fenomeno della discriminazione. "Non si fanno differenze tra i ragazzi né tanto più sulla base di decisioni che prendono le famiglie. La scuola deve rimanere luogo di inclusione", è il duro affondo dell'ex ministro, che aggiunge:"La priorità alla scuola la dai in un modo solo: mettendoci i soldi. Altrimenti sono solo parole".

Azzolina ricorda che nella scorsa legge di Bilancio furono stanziati 3 miliardi per la scuola, mentre stavolta la cifra è scesa a 800 milioni. Ed al sottosegretario alla Salute Costa consiglia di pensare alle dichiarazioni fin troppo trionfalistiche del suo governo. Seguendo la linea del padre putativo del Movimento Beppe Grillo, Lucia Azzolina precisa che le vaccinazioni sono fondamentali, ma da sole non aiuteranno la scuola a ripartire. Per proteggere i ragazzi sono necessarie "mascherine Ffp2" per il personale e racconandate agli studenti, e "fondi per personale aggiuntivo fino a giugno, per tornare a distanziamento e sdoppiamento classi". "Se la situazione peggiora, meglio una percentuale di rotazione in presenza.

Una scuola tutta aperta, ma per finta, non serve" , conclude l'ex ministro.

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