Erba (Como). Vaccinare giorno e notte, vaccinare «a tutto spiano», senza se e senza ma. Forza Italia incassa la svolta del governo sul «super Green pass», la rivendica, e arriva a prospettare misure ancor più stringenti.
Sposano la linea dura gli azzurri. Invocano coraggio parlando al Paese prima che ai partiti. Lo fanno da Erba, dove il coordinatore lombardo Massimiliano Salini ha riunito (per una due-giorni) ministri, parlamentari, governatori e assessori regionali, per parlare della «scommessa» della transizione, economica e sanitaria prima ancora che ambientale. «È la linea della responsabilità» spiega Salini.
Non ci sono dubbi dentro il partito di Silvio Berlusconi, dalla base degli amministratori locali fino alla delegazione governativa: «Non capisco chi, davanti ai dati, e ai fatti, fa ancora fa filosofia o insegue fake news sui social - scandisce la ministra Mariastella Gelmini - davvero non capisco. Un altro lockdown? Andate a dirlo alle attività economiche. Noi abbiamo fatto quello che si poteva e doveva fare».
Parte dall'ascolto del Paese questa linea dura. Parte dall'ascolto delle imprese e delle attività commerciali che non vogliono più fermarsi. È un appello urgente che parte da Erba. Gelmini da atto ai governatori di essere stati decisivi nella svolta del «super Green pass». «Senza di loro non so se il governo avrebbe deciso in tempi così rapidi - rivela - In Consiglio dei ministri non la pensavamo tutti allo stesso modo, non è stato facile». «Io non mi sono mai sentito così a mio agio con il partito - confessa il presidente della Regine Piemonte Alberto Cirio - La linea su governo ed emergenza è quella che sento come mia, come giusta». «L'anno scorso eravamo in lockdown - ricorda - In Piemonte abbiamo 30 ricoverati in terapia intensiva e ne avevamo 300. Abbiamo 300 ricoverati ordinari ed erano 5mila».
Preoccupato per la tenuta degli ospedali calabresi, il governatore, e neo commissario della sanità Roberto Occhiuto rivendica: «Sono fra quelli che hanno chiesto il Green pass rafforzato». E parla di una «libertà irragionevole» in chi rifiuta il vaccino. «Il Green pass non è una punizione - tuona - Noi dovremmo avere il coraggio di discutere con più forza e decisione dell'obbligo, che c'è già nelle scuole. In questi mesi siamo solo riusciti a comprare tempo». Più cauto Cirio: «Noi vogliamo convincere prima che costringere - spiega - e speriamo di farcela così. Se poi non ce la facessimo, come ultima ratio» allarga le braccia.
E il capo della campagna lombarda, l'ex capo della Protezione civile, l'applauditissimo Guido Bertolaso, rivela di aver «strigliato» le aziende sanitarie: «Terza dose senza se e senza ma, vaccinare a tappeto tutti, giorno e notte.
Se non facciamo 100mila terze dosi al giorno non fermiamo l'onda». Piena sintonia con l'assessore al Welfare e vicepresidente Letizia Moratti: «Stiamo accelerando - annuncia - Il vaccino è l'unica arma che abbiamo contro questo nemico subdolo».
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