Baby gang, scatta l'allarme sociale

A Milano presi i vandali della metro. A Ostia spari sugli stranieri

Jacopo Granzotto

Saranno le troppe serie tv che glorificano una criminalità non certo stagionata. Saranno le famiglie che non hanno più polso nell'educare. Nel dubbio il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris può consolarsi. Se la bella città da lui amministrata rischia una «eccessiva penalizzazione nell'immagine dal fenomeno delle baby gang», il resto d'Italia non se la ride. A Milano è stata rintracciata la banda che a Natale aveva saccheggiato la metro. A Ostia, la gang che da tempo detta legge al «parchetto» è stata (per ora) smantellata. Giovani annoiati in cerca di emozioni a scapito di chi gli si para incontro. E ora si cercano rimedi convincenti. L'ultima è del ministro della giustizia Andrea Orlando che in diretta a Radio Capital propone l'estensione del tempo pieno a scuola, almeno nelle aree più degradate del napoletano. «Siamo di fronte a una crisi delle famiglie. Se i ragazzi stanno più tempo a scuola e meno in contesti degradati forse è meglio». Il Guardasigilli promette anche di avanzare una proposta per dei pre riformatori.

Utopie, per ora. Perché tocca fare i conti con la ricca cronaca italiana delle tante, troppe gang minorili all'opera. Iniziamo da Milano dove sono stati tutti identificati i 39 componenti della gang che il 24 dicembre e il 7 gennaio scorsi avevano distrutto due vagoni e le banchine interrompendo per un'ora e un quarto il servizio sulla linea verde della metro. Quattro minorenni sono stati denunciati per danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio, stessa accusa per un maggiorenne e per una ragazza. La banda era salita a bordo dell'ultimo treno della linea M2 diretta dai Navigli a Vimodrone e aveva preso d'assalto i vagoni, causando l'interruzione della circolazione e danni per decine di migliaia di euro. Nel video si vede che i ragazzi prima prendono a calci la cassetta di sicurezza, la sfondano, prendono l'estintore e lo attivano. Poi entrano nel treno e distruggono i finestrini, prendono a pugni le sedie, insultano i passeggeri. Arrivato a Milano Centrale il convoglio è praticamente distrutto: l'Azienda dei trasporti Milanesi dovrà sostituirlo per arrivare a fine corsa.

E veniamo a Ostia, dove è tornata a colpire la banda di 4 minorenni che da tempo prova a dettar legge nella zona attorno al parco Gioacchino Angelo, il «parchetto». Ieri i quattro, tra i 10 e i 18 anni, se la sono presa con un egiziano di 20 anni. Prima gli insulti, poi la scacciacani. Tre colpi in aria e la fuga. Terrorizzato, l'egiziano ha chiamato subito il 113: «Venite, che questi m'ammazzano». Con le descrizioni fornite dalla vittima, i poliziotti hanno riconosciuto un ragazzo, noto frequentatore del parco, e hanno quindi contattato il padre che ha collaborato all'arresto del figlio convincendolo a venire sul luogo dell'aggressione.

Chiusura con Napoli, dove targhe di scooter e i racconti di altri minorenni sono stati decisivi per identificare due componenti di un branco che domenica sera aveva

fratturato il setto nasale a un 16 enne solo perché non rispondeva ai loro insulti. I fatti nei pressi della fermata della metro «Policlinico» in via Pansini. I due minori, tutti e due residenti a Marano, sono stati denunciati.

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