Il bagno di folla con figli, nipoti e Francesca. E dona a Bardella l'atto di nascita del nonno

Il segretario controlla tutto con l'inseparabile compagna a cui chiede consigli: "Tolgo la camicia e metto la t-shirt?"

Il bagno di folla con figli, nipoti e Francesca. E dona a Bardella l'atto di nascita del nonno

da Pontida (Bergamo)

Alle nove del mattino il pratone di Pontida inizia a gremirsi. C'è tantissima gente. Famiglie, bandiere a migliaia, arrivano tutti con una gran voglia di far festa. E di ascoltare Salvini. Gli altoparlanti diffondono "Su di Noi" di Pupo che scalda gli animi. Molto sereno. Salvini arriva alle 9 e 40. Pantaloni blu, polacchina di camoscio, calzini rossi, camicia azzurra. Gli occhiali li tiene nel taschino.

"Matteo, tutto bene?" Sorride. Fa cenno di sì con la testa. È contento, si vede, forse anche un po' emozionato. Si guarda intorno, controlla tutto. Parla con lo staff. Non gli sfugge nulla. Salvini non è quel tipo di leader che si affida. Lui vuole avere tutto sotto controllo, sapere quel che succede, i dettagli, i passaggi. Fa su e giù nel retropalco e sorseggia acqua. Sempre vicino a lui c'è la sua fidanzata Francesca Verdini. Bella, sorridente, pantalone sotto il ginocchio beige, anfibi neri e maglietta corta, spalle scoperte. Lui la cerca sempre. Si capisce che Francesca è essenziale.

Gli si fanno intorno gli altri capi della Lega. Attilio Fontana, Luca Zaia, Massimiliano Fedriga. Poi arriva anche Giorgetti, il ministro reduce da tante battaglie vinte con la spesa pubblica.

Sono le 10 e 20. Sta per cominciare. Arriva Valditara e si salutano. Chissà, forse Salvini è un po' teso. Beve acqua, mangia una banana. Entra ed esce dai gazebo. Pochi minuti dopo arriva Roberto Vannacci sorridente, carico. Si salutano con una stretta di intesa. Sembra proprio intesa vera.

Arriva Flavio Bolsonaro, è figlio di Jair, l'ex presidente del Brasile fatto arrestare da Lula. Flavio è scortato da due guardie della polizia Brasiliana. Salvini lo accoglie con affetto e rassicura l'amico che nel pratone ci sono bandiere brasiliane. Bolsonaro gli dice che "la destra deve unirsi in tutto il mondo". Lui fa cenno di sì. Poi si rivolge a Francesca: "Gli occhiali mi servono, amore mio". Lei li pulisce con una fazzolettino e poi glieli passa insieme a una penna. Salvini la guarda e poi le chiede un consiglio: "Mi toglierei la camicia e mi metterei una maglietta. Che dici?". Francesca è d'accordo e gli porge una t-shirt da calciatore con la scritta sulla schiena: "Salvini n.10".

Ora è assorto. Sfoglia gli appunti. Chiede a uno del suo staff i dati precisi sulla sicurezza. Ci sono Giorgetti e Fedriga vicino a lui. Matteo prende posto sulle scale del palco. Non stacca gli occhi dal palco e dal pratone. Entrano i giovani della Lega, lui li accoglie sulle scale. Batte il 5 a tutti poi torna da Bolsonaro e scambia battute con lui. Anche Bolsonaro si toglie la camicia e vuole la stessa maglia da calcio con la numero 10 di Salvini. La indossa. Ecco che arriva Mirta, la figlia di Salvini. "Ciao amore", "Ciao pà". Anche Mirta si mette la stessa maglietta del padre ma con stampato il suo nome.

Il tempo passa. Salvini controlla che sia tutto a posto per l'intervento di Bardellà. Bardellà - con l'accento sulla a finale, è insieme a Marine Le Pen il leader della destra francese, Il candidato all'Eliseo. È di origini italiane. Salvini controlla che dietro al palco sia tutto sia ok. Poi accoglie Bardellà (con lui nella foto), ringrazia, grandi sorrisi. Cammina con orgoglio. Ora smette di salutare e ascolta il video del capo di Vox. Poi torna da Bardellà e gli consegna una cartellina che lui apre. Bardellà risponde sorridendo: "so quello che c'è". È l'atto di nascita del nonno (toscano).

È arrivato anche il figlio di Salvini con la maglietta con scritto "Federico". Salvini si sfila la maglia e torna ad indossare la camicia. Accompagna Giorgetti e Zaia a salutare Bardellà. Dice a Giorgetti ridendo che Bardellà farà il discorso in italiano (così è stato). Il leader francese sale sul palco. Salvini lo ascolta dalle scale del retropalco. Attento. Non si gira un attimo finché la folla di Pontida non lo congeda. Poi si prepara a parlare. C'è il nipotino, figlio di sua sorella, seduto sugli scalini. Mirta guarda adorante il padre. Salvini applaude Bardellà che finito l'intervento gli va incontro. Si abbracciano e si scambiano gesti di intesa. È arrivato il turno del leader leghista che si aggiusta i pantaloni, si guarda le scarpe, controlla il pratone, si carica e sale sul palco. La figlia lo filma da sotto il palco. Chiede un minuto di applausi per Charlie Kirk e inizia il suo discorso intervallato dagli applausi della sua gente.

Finito di parlare scende dal palco e abbraccia tutti.

Sbottona nuovamente la camicia e indossa la maglia con il numero 10 per sparire in mezzo alla folla che lo aspetta impaziente. Il sorriso che non è mai sparito dal viso di Salvini racconta più di mille parole quanta gioia la sua Pontida gli abbia regalato.

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