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Conte rischia di perdere la partita anche alla Camera

Giuseppe Conte sembra non riuscire a ottenere il controllo dei gruppi. Dopo il flop in Senato con Licheri, ora ha difficoltà anche alla Camera

Conte rischia di perdere la partita anche alla Camera Esclusiva

Il 'nodo capigruppi' continua a non far fare sogni tranquilli al leader del M5S Giuseppe Conte. L'ex premier, che non ha ancora finito di raccogliere i cocci dopo il flop di Ettore Licheri al Senato, ora rischia di perdere anche la partita della Camera.

Il prossimo 13 dicembre i deputati dovrebbero eleggere il successore di Davide Crippa, il cui mandato scade il 10 gennaio prossimo. Conte avrebbe voluto che l'attuale capogruppo lasciasse il suo ruolo già a novembre. Crippa e i deputati si sono opposti e, alla fine, si è giunti a un compromesso per metà dicembre perché Conte ha la necessità di avere in entrambe le Camere dei 'suoi uomini' in tempi brevi, ossia in tempo per l'elezione del Capo dello Stato. Il divieto imposto ai parlamentari di rilasciare interviste ai telegiornali, però, non è piaciuto ai senatori e ciò ha compromesso la riconferma del fedelissimo Licheri. A Palazzo Madama, alla fine, l'ha spuntata inaspettatamente è stata Mariolina Castellone.

Conte, per Montecitorio, aveva pensato a due suoi ex ministri, ma poi ha cambiato completamente idea. "Pazzesco come abbia fatto credere prima ad Alfonso Bonafede e poi a Lucia Azzolina che avrebbe puntato su uno di loro due come capogruppo alla camera e invece alla fine ha scaricato entrambi per Vittoria Baldino”, dice a ilGiornale.it un dirigente grillino e senatore di lungo corso, che gia si definisce 'ex contiano'. “Sulla Baldino Conte e i suoi fedelissimi hanno fatto un ragionamento molto semplice: lei è facile da controllare, mentre su Bonafede e Azzolina avrebbe avuto seri problemi”, ci conferma un deputato grillino. Secondo un esponente di peso del M5S "il problema è che con queste scelte calate dall’alto non si fa altro che alimentare malumori e spaccare il gruppo a metà". E aggiunge: "C’è un capogruppo che sta facendo bene, che ascolta tutti. Perché bisogna cambiarlo per forza? Solo perché non la pensa come Conte? Così andiamo a sbattere”. Crippa, da sempre molto vicino a Beppe Grillo, potrebbe, dunque, decidere di ripresentarsi per continuare a ricoprire il ruolo di capogruppo che detiene dal dicembre 2019. Dati questi presupposti, e visto e considerato che i contiani alla Camera sono sempre stati meno influenti che al Senato, non è escluso che Crippa riesca ad essere rieletto. "La Baldino, come Azzolina e Bonafede, è troppo divisiva", ci spiegano fonti interne al M5S. Una sua sconfitta sarebbe la conferma che Conte non ha il controllo dei gruppi.

Di certo non un bel segnale in vista delle trattative per il Colle.

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