Il segretario dell'Onu Ban Ki-Moon è in Italia e non può far altro che essere conciliante con il governo di turno. Lo richiede, in parte, il cerimoniale diplomatico. Sarebbe quasi scortese non farlo.
Ma è sempre bene non esagerare. Intervistato dal Corriere, infatti, Ban Ki-Moon sembra non aver preso per nulla in considerazione i disagi e l'incapacità del ministero del governo nel gestire l'emergenza migranti e la situazione libica. Partiamo dal principio. Il segretario dell'Onu, dopo aver lodato l'impegno dell'Italia come "pietra angolare dei processi di pace delle Nazioni Unite", si è soffermato sulla questione immigrazione.
"Ho molto apprezzato - ha detto Moon - la generosità e la compassione, l’aiuto alle persone disperate, offerto dal popolo e dal governo italiano". Poi ha aggiunto: "Nell’aprile scorso l’ho verificato di persona, andando nel mar Mediterraneo con il vostro primo ministro, Matteo Renzi. So che tutto questo è stato, per voi, anche una grossa sfida. Certo, accogliere questi migranti — migliaia, decine di migliaia di esseri umani — non è stato facile. Ma io spero che l’Unione europea, e anche l’Italia, mostrino ancora la loro solidarietà globale. Un discorso che vale soprattutto per l’Europa, e sono incoraggiato nel vedere i primi accordi nella Ue sulla riallocazione dei rifugiati nei vari Paesi. Dobbiamo affrontare la realtà: questo delle migrazioni è un fenomeno ormai globale. Molti rifugiati fuggono da Paesi in fiamme, soprattutto la Siria. E la priorità dell’Onu non può che essere quella di salvare vite umane e chiedere supporto umanitario ai Paesi membri".
Insomma, il segretario dell'Onu apprezza quanto fatto dal governo Renzi senza considerare gli scandali nella gestione dell'accoglienza, le difficoltà delle prefetture ormai al limite della capacità organizzativa. E anche sulle scelte di ricollocamento dell'Europa il leader delle Nazioni Unite si dice "incoraggiato", nonostante le cifre di ricollocamento siano irrisorie e ininfluenti rispetto agli arrivi complessivi sulle coste italiane.
Infine, dopo aver parlato di Siria ("la situazione è difficile"), del rapporto Usa-Russia ("Conto molto sulla mediazione di Steffan De Mistura tra Mosca e Washington"), del nuovo conflitto in Israele ("Quello che sta accadendo è gravissimo"), Ban si è soffermato anche sulla Libia. "Se sarà varata una missione di pace dell’Onu in Libia - ha aggiunto - la decisione su chi la guiderà dovrà prenderla il Consiglio di sicurezza.
Io posso solo dire che l’Italia ha svolto un ruolo molto positivo, centrale anche nel favorire l’accordo per un governo di unità nazionale: un’intesa negoziata tra mille difficoltà dal mediatore delle Nazioni Unite, Bernardino Leó".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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