Banche, tasse, voto. La ricetta Salvini

Il vicepremier insiste su flat tax e sulla pace fiscale. E lancia Tomasi in Toscana

Banche, tasse, voto. La ricetta Salvini
00:00 00:00

Il segretario della Lega e vicepremier del governo Matteo Salvini è stato accolto al Caffè della Versiliana da una folla di sostenitori giunti da ogni parte della Toscana. A dirigere l'incontro, dal titolo "infrastrutture, mobilità e futuro", il direttore del nostro giornale Alessandro Sallusti. L'apertura è una riflessione sulla crisi che sta colpendo il ceto medio in questa estate italiana e il segretario sembra avere le idee chiare su quando rientrerà a Roma: "È sul potere d'acquisto che dobbiamo lavorare. Due strumenti: pace fiscale e tetto della Flat tax, della tassa fissa del 15% estesa dagli 85.000 ai 100.000 euro per dare ossigeno al ceto medio", e poi risolvere un'urgenza per gli imprenditori "tagliando tutta la burocrazia possibile, cambiare il Codice degli appalti e portare sui territori quello che è oggi centralizzato".

Quindi il direttore sposta il focus sugli utili delle banche che nel 2024 hanno toccato i 46 miliardi di euro. Un tema che aveva creato una forte tensione tra Forza Italia e Lega: "Io stimo molto il collega Antonio Tajani. Ma c'è da capire se questi risultati sono frutto degli interessi al 5%, 6%, 7% sui soldi prestati agli italiani". "Penso dunque è il ragionamento del leader leghista che una parte di quei miliardi, e questo come Lega lo porteremo in legge di bilancio, non te la tasso ma sono sicuro che spontaneamente rimetterai nel circolo dell'economia a favore delle imprese una parte di quegli utili che ti sei portato a casa senza muovere un dito". Inevitabile il richiamo al tema degli ultimi mesi: il Ponte sullo Stretto, una delle più grandi opere del secolo, "un simbolo tra l'Italia che crede nell'impresa, nel progresso e nei giovani e l'Italia che dice no a tutto" e precisa il ministro Salvini che "sarà anche la più grande operazione antimafia di questo secolo perché dove c'è lavoro, c'è futuro e non c'è mafia".

Quindi sfodera un duro attacco al segretario della Cgil Maurizio Landini: "Dice no ai tanti posti di lavoro che stiamo creando", e alla sinistra che "come ai tempi dell'Autostrada del Sole si schiera dalla parte sbagliata solo perché il ministro sono io". Da segretario di un partito ideato da Umberto Bossi e da Gianfranco Miglio, il direttore Sallusti richiama il caso della rimozione del nome dell'ideologo della Lega in una scuola di Adro. Salvini non esita: "Un atto ignorante e vigliacco. Mi vergogno di quel sindaco. Pensi a tappare le buche".

Infine, chiudendo la prima parte del dibattito sulla politica nazionale dà pubblicamente il via libera all'ufficialità della candidatura di Alessandro Tomasi per la corsa a governatore del centro-destra in Toscana: "È un bravo sindaco di Pistoia e sarebbe un ottimo governatore" e, rassicura il popolo della destra italiana: "Siamo diversi ma uniti e animati dallo stesso spirito di servizio di chi ci vota e stima". La platea applaude e il direttore lo chiama in causa sulla politica estera.

Un terreno particolarmente delicato. Su cui però il vicepremier sembra avere le idee molto chiare. Dunque, si dice "realista e fiducioso dello storico summit tra Trump e Putin" e invita le cancellerie europee, nel caso in cui il presidente Usa riesca a porre fine al conflitto, "a riconoscergli il Nobel per la pace".

"Purtroppo", dice Salvini, "tutti fanno gli interessi dei propri paesi, mentre Ursula pensa ai tappi delle bottigliette". Ma l'altra grande preoccupazione rimane il Medio Oriente dove "la formula due popoli e due stati è l'unica soluzione possibile senza però la presenza di Hamas". Sallusti lo ringrazia. Poi la musica e il bagno di folla.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica