Patricia TagliaferriRoma I loro risparmi li rivogliono tutti, fino all'ultimo euro, perché si ritengono truffati e non falliti, come recita uno degli slogan portati in piazza. E pretendono che paghi chi ha sbagliato: per loro Consob e Bankitalia.Circa 200 persone danneggiate dal decreto salvabanche, 32 delle quali arrivate in pullman da Empoli, si sono radunate ieri davanti a Palazzo Koch per protestare contro la Banca d'Italia e il governo. Chiedono il rimborso integrale delle cifre, accantonate in vite di lavoro, che hanno visto andare in fumo da un giorno all'altro e anche le dimissioni del governatore Ignazio Visco per il mancato controllo. Una vicenda che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, invocato dai raggirati quale garante della Costituzione, sta seguendo in prima persona: in mattinata ha incontrato Raffaele Cantone, che gestirà gli arbitrati per gli obbligazionisti subordinati colpiti dal crac, nel pomeriggio ha ricevuto al Quirinale il presidente Consob, Giuseppe Vegas. Lo stesso Vegas che poi, in serata, intervistato da Massimo Giannini a Ballarò si è difeso. Di chi è la colpa delle perdite sofferte dai risparmiatori? «Non faccio processi agli altri, mi limito a dire quello che abbiamo fatto noi. Per quanto mi riguarda ho sempre avuto come stella polare la tutela del piccolo risparmiatore e non delle banche. Nella prima parte dei prospetti scriviamo sempre le cose più importanti. Non possiamo rimproverarci nulla». Tanto che lui non ha mai pensato di dimettersi, «proprio mai».Intanto, il comitato delle vittime, affiancato da Adusbef e Federconsumatori, ha scritto pure a Papa Francesco affinché li aiuti «a far comprendere a governanti sordi e ciechi, a tecnocrati, cleptocrati europei di Troika e Bce che stanno portando il mondo verso la catastrofe, che non può essere il paradigma dell'arbitrato affidato a foglie di fico a restituire loro la dignità», ma il risarcimento integrale dei loro beni «espropriati». I risparmiatori vorrebbero essere ricevuti in udienza per rappresentare le sofferenze di chi ha visto cancellati, «con un colpo di penna», i sacrifici di intere generazioni. Roberto, 46 anni, risparmiatore presso Banca Etruria, spiega che sono alla ricerca di «interlocutori per il disastro di cui tutti si sono accorti con troppo ritardo» e ritiene «indecente» la soluzione proposta dell'arbitrato. «Non molleremo», è uno degli slogan ricorrenti. E poi cartelli con su scritto «Banca d'Italia e Consob = Isis», «Per mano violenta dello Stato è morta la fiducia nel risparmio», «Il risparmio ucciso dal terrorismo finanziario» o «La mia vita = zero». «Gli organi di controllo non ci hanno tutelati - ripetono i manifestanti - è una vergogna, continueremo a protestare fino a quando sarà necessario». La signora Maria, un'altra risparmiatrice truffata, si aggira per via Nazionale con un megafono chiedendo un incontro con il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. C'è anche Duilio Peruzzi, il pensionato intervenuto a Domenica In per raccontare la sua vicenda, che ha ricevuto in diretta da un benefattore anonimo la promessa che entro la fine dell'anno invierà sul suo conto un bonifico con l'intera cifra persa. Accanto ai risparmiatori che hanno perso i loro soldi ci sono gli azionisti di Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara, le quattro banche salvate dal decreto del governo. Al sit-in prende parte anche Maurizio Gasparri. Il senatore di Forza Italia si scaglia contro il governatore Visco: «È scandaloso che sia ancora governatore, va rimosso con urgenza e i risparmiatori devono essere tutti risarciti».
Alessandro Di Battista, del Movimento 5 Stelle, ascolta le vicissitudini dei correntisti, esprime loro la sua solidarietà e attacca duro il governo: «La Banca d'Italia deve vigilare ma non può farlo perché è controllata dalle banche. Insomma, è in conflitto d'interessi come la famiglia Boschi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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