Nella migliore delle tradizioni, secondo un meccanismo rodato da tempo nella prassi, maggioranza e opposizione hanno trovato l'accordo sulle nomine parlamentari. A ciascuno il suo: la Commissione di Vigilanza è andata a Forza Italia con Alberto Barachini, ex giornalista Mediaset mentre il Copasir è stato affidato al Pd con Lorenzo Guerini, braccio destro e dell' ex segretario Renzi.
Igor De Biasio, in quota Lega e Gianpaolo Rossi, Fratelli d'Italia, sono stati scelti per il consiglio d'amministrazione Rai da Montecitorio mentre il Senato ha nominato Rita Borioni, riconfermata per il Pd e infine la new entry Beatrice Coletti per i Cinquestelle scelta con il voto on line.
Su questo fronte dunque il patto che prevedeva un componente del cda della tv pubblica a testa fra M5S, Lega, Pd e Fdi, ha tenuto. De Biasio viene dal gruppo dei Giovani Padani della Brianza di cui è stato uno dei fondatori ed appartiene alla corrente salviniana del Carroccio. La Borioni è molto vicina a Matteo Orfini, presidente del Pd.
Quella giocata ieri però era una partita più semplice. La vera battaglia ancora in corso è quella sulla Cassa Depositi e Prestiti che potrebbe aver ricadute anche sulla scelta delle due poltrone che contano davvero in Rai: quella del direttore generale e quella del presidente. Sarà il vicepremier grillino Luigi Di Maio a scegliere il dg mentre il Carroccio sarebbe orientato a nominare Giovanna Bianchi Clerici alla presidenza.
Al senatore Maurizio Gasparri, un primo tempo in corsa per la Vigilanza, è andata invece la presidenza della giunta per le Immunità di Palazzo Madama. Gasparri è stato eletto al primo scrutinio con 15 voti su 23.
Un pochino più spinosa l'elezione di Barachini che richiedeva il quorum dei tre quinti dei componenti per l'elezione del presidente nelle prime due votazioni. Dopo due giri a vuoto Barachini è passato alla terza votazione con 22 voti.
Dal '99 giornalista per Mediaset, Barachini nel 2002 ha vinto il premio Indro Montanelli. Alle ultime elezioni politiche Silvio Berlusconi lo ha voluto nella squadra dei candidati azzurri e Barachini è stato eletto in Lombardia. Congratulazioni per lui da parte di tutti gli azzurri, da Mariastella Gelmini a Mara Carfagna mentre non mancano le polemiche da sinistra: «Barachini in Vigilanza? Come mettere un lupo a guardia di un gregge di pecore», commenta Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali. Perplesso anche il senatore grillino Gianluigi Paragone che auspica che il neo presidente non faccia «gli interessi di Mediaset ma quelli degli italiani». Protesta l'Usigrai: «siamo all'istituzionalizzazione del conflitto di interessi».
Ma Barachini chiede di non essere giudicato a priori ma invece di venire «valutato sul merito».
Barachini assicura la sua «disponibilità ad ascoltare tutti per dare risposte concrete ai cittadini che usufruiscono del servizio pubblico». Come presidente della Commissione di Vigilanza si impegna «garantire equilibrio e equidistanza, oltre che attenzione alle questioni sociali e allo svilupparsi delle tensioni sociali del Paese».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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