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Da Baricco a Guerra: per Renzi una Leopolda piena di defezioni

Qualcosa nella favola di Matteo Renzi pare essersi rotto

Da Baricco a Guerra: per Renzi una Leopolda piena di defezioni

Una Leopolda piena di defezioni. Qualcosa nella favola di Matteo Renzi pare essersi rotto. Perché le defezioni di quest'anno sono di quelle che pesano. Una su tutte quella di Alessandro Baricco. "Mi è impossibile andare", ha detto lo scrittore, una delle icone dell'epopea del primo Renzi, quello rottamatore, quello che voleva rompere la conservazione, quello del merito e via dicendo. Non ci sarà neanche Andrea Guerra, ex ad di Luxottica, che a La Stampa spiega così le sue ragioni: "La Leopolda era un fantastico strumento di marketing, che funzionava bene in quanto tale. Ma che marketing puoi fare quando sei ormai al governo? Al governo devi fare le cose, e basta". Defezione anche da parte dell'ex ghost writer di Renzi al tempo delle primarie e delle europee, Andrea Marcolongo. Non sarà presente Cosimo Pacciani, uomo di finanza, grande amico di Renzi dai tempi del liceo.

E sempre per rimanere in tema di uomini di finanza, non ci sarà neppure Davide Serra, che ha comunque donato alla Leopolda 2014 175mila euro.

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