"Basta con incidenti di percorso incomprensibili"

Il capogruppo Fdi alla Camera: "Guidiamo 15 Regioni, non governiamo solo perché non si vota"

"Basta con incidenti di percorso incomprensibili"

Tensione alle stelle tra Fi e Lega, coesione della coalizione a rischio. Ma Fdi, nel centrodestra, prova a mediare (e l'intervento probabilmente ottiene un primo risultato disinnescando la pregiudiziale «ostile» a Mediaset del Carroccio) e soprattutto a indicare la via maestra. «In questi anni abbiamo lavorato sempre convinti anche quando eravamo un piccolo partito della coalizione - che il centrodestra coeso è difficilmente battibile dalla coalizione avversaria», spiega Francesco Lollobrigida, capogruppo Fdi a Montecitorio, «Dunque prosegue - bisogna continuare a fare ogni sforzo per mantenerlo unito. Anche perché come valori di riferimento e di programmi la compatibilità tra Fdi, Fi e Lega è ampiamente testata. E i risultati che abbiamo ottenuto, il fatto che governiamo 15 regioni, dovrebbe convincere tutti della validità del progetto. Solo il fatto che non si torna al voto ci impedisce di essere al governo. Quindi spero che questa sia solo una fase di incomprensioni e incidenti di percorso dei quali, devo dire, stento però a capire le ragioni».

Certo che la pregiudiziale di costituzionalità del Carroccio sembrava più un atto ostile che il frutto di una incomprensione.

«Meglio che il caso sia rientrato. Di certo la nostra pregiudiziale è ostile al metodo della decretazione d'urgenza, che la nostra Costituzione prevede solo per omogeneità di materia che non c'è nei decreti che la maggioranza attua sostituendosi all'azione del Parlamento, e non alla vicenda specifica dell'articolo 4 bis nella parte emendata, tra l'altro con il nostro voto, al Senato».

Una norma che nel merito vi trova d'accordo.

«Abbiamo già chiarito di non voler difendere un'azienda in particolare. La difesa di Mediaset, oggi, è la difesa di tutte le aziende italiane dal tentativo di scalate ostili straniere. Il fatto che un'azienda sia riferibile a un soggetto di centrodestra non può certamente diventare una penalizzazione per l'azienda o per chi vi lavora, e nemmeno voglio credere che questo sia un ricatto della maggioranza».

Restano i dubbi sullo stato di salute della coalizione e il timore di una frattura. C'è una ricetta?

«So come sta lavorando Giorgia Meloni da sempre e anche in queste ore. Al momento peraltro non c'è, formalmente, nessuna compromissione. A inizio settimana i leader, al tavolo nazionale, hanno discusso e ragionato, con entusiasmo, alla ricerca di un quadro unitario che ci porti a vincere nelle grandi città alle prossime amministrative, Berlusconi ha ribadito che Fi resta saldamente all'opposizione. Spero quindi che tutto possa essere derubricato alla voce incomprensioni. Ricordiamo che questa maggioranza è terrorizzata dal centrodestra, possiamo mettere all'angolo chi oggi è al potere senza avere il consenso degli italiani. Rompere questo fronte sarebbe un errore storico.

Chi lo facesse, se ne assumerà ogni responsabilità. Non penso che né Berlusconi né Salvini lo faranno. Sicuramente non lo farà Giorgia Meloni, che ha sempre tenuto una granitica coerenza nel mantenere unita la coalizione, non facendo prevalere egoismi».

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