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"Basta migranti, servono figli". Così Salvini ha fatto infuriare Asselborn

Alla conferenza a Vienna, la lite col ministro lussemburghese. Ecco il discorso che ha fatto scattare l'ira di Asselborn

"Basta migranti, servono figli". Così Salvini ha fatto infuriare Asselborn

Loscontro tra Salvini e Jean Asselborn è diventato in poco tempo un caso nazionale. Forse addirittura internazionale. La reazione del ministro degli Esteri e degli Affari Europei ha attirato l’attenzione della stampa dopo la pubblicazione del video (guarda qui) durante la conferenza europea sulla sicurezza e l'immigrazione.

Il ministro lussemburghese ha interrotto l’inquilino del Viminale più volte, lasciandosi poi scappare un'espressione poco “ortodossa”: “merde alors”, ha detto Asselborn (una sorta di “che diamine”). Salvini sul momento ha mantenuto la calma, chiedendo al collega la cortesia di lasciarlo concludere il discorso. Ma poi è andato all’attacco nella conferenza stampa successiva, dove ha definito “volgare” l’intervento del lussemburghese.

Ma cosa ha fatto scattare la reazione scomposta di Asselborn? Salvini stava spiegando ai colleghi europei la sua posizione sull’immigrazione. Idee in contrasto con quanto espresso poco prima da Asselborn e che non sono piaciute al lussemburghese. "Ho sentito da qualche collega dire - ha affermato Salvini attaccando il collega del Lussemburgo - che c'è bisogno di immigrazione perché la popolazione europea invecchia, io ho una prospettiva completamente diversa. Io penso di essere al governo e di essere pagato per aiutare i nostri giovani a tornare a fare quei figli che facevano qualche anno fa e non per espiantare il meglio dei giovani africani per rimpiazzare i giovani europei che per motivi economici oggi non fanno più figli. Magari in Lussemburgo c'è questa esigenza, in Italia invece abbiamo l'esigenza di aiutare i nostri figli a fare degli altri figli e non ad avere nuovi schiavi per soppiantare i figli che non facciamo più. Siamo assolutamente disponibili a dialogare con tutti".

A quel punto Asselborn è sbottato, ha acceso il microfono, si è tolto gli auricolari e ha affermato: "In Lussemburgo, caro signore, avevamo migliaia di italiani che sono venuti a lavorare da noi, dei migranti, affinché voi in Italia poteste avere i soldi per i vostri figli".

E poi ha concluso con quella espressione colorita: "Merde, alors".

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