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La battaglia per la fiducia: Conte rischia tra i dissidenti

L'ex premier assicura compattezza nel M5S, ma alla Camera si teme un'emorragia sulla riforma della giustizia: ecco i numeri che spaventano Giuseppe Conte

La battaglia per la fiducia: Conte rischia tra i dissidenti

Il tema della riforma della giustizia continua a creare imbarazzo e tensioni all'interno del Movimento 5 Stelle. Lo sa benissimo Giuseppe Conte, che invece continua a esultare e a rivendicare il lavoro svolto dai grillini per arrivare al compromesso. Eppure tra la base e gli eletti serpeggiano malumori sempre più crescenti per la sintesi raggiunta con gli altri partiti di maggioranza: in sostanza la galassia pentastellata denuncia di essere stata umiliata e di non aver rispettato i principi storici da cui il M5S è nato. Dall'altra parte invece i vertici difendono a spada tratta l'accordo trovato e provano a gettare acqua sul fuoco. Ma servirà davvero per placare gli animi ribelli? Proprio su questo tema l'ex premier, nonostante le dichiarazioni di facciata, trema e non poco.

I numeri alla Camera

L'avvocato era convinto di trovare una situazione calma e di avere il pieno controllo dei gruppi. Tuttavia sono bastate poche ore per fargli capire che l'allarme non è rientrato e la sua leadership è ancora debole. Ieri alla Camera è approdato il provvedimento sulla giustizia e il quadro che si è creato ha colto di sorpresa Conte: il deputato 5S Alessandro Melicchio ha votato a favore delle pregiudiziali di costituzionalità presentate da Fratelli d'Italia e Alternativa c'è. A questo si aggiungono le circa 40 assenze registrate tra le fila grilline.

Circostanze che hanno infastidito Giuseppi, intervenuto ieri all'assemblea congiunta di deputati e senatori. Non ha esercitato libertà di coscienza ma libertà di incoscienza e ha mancato di rispetto a chi si occupa di giustizia, sarebbe stato in sostanza il suo ragionamento nelle stanze private all'indirizzo di Melicchio. Il leader in pectore del Movimento non ha digerito neanche le pesanti assenze in Aula, tanto che non ha nascosto il forte malumore provato.

Conte assicura compattezza

Nonostante ciò, l'ex presidente del Consiglio è convinto che i gruppi pentastellati daranno prova di grande unione in occasione del voto di fiducia a Montecitorio. "Oggi andrà tutto bene", avrebbe detto Conte a Marta Cartabia al termine della messa celebrata a Bologna in ricordo delle vittime della strage del 2 agosto 1980. Il ministro della Giustizia, riferisce l'Agi, avrebbe risposto: "Andiamo avanti così".

Giuseppi lo ha poi ribadito nuovamente ai giornalisti: "Ho già dichiarato. Ci sarà compattezza da parte del Movimento". In mattinata Conte, nell'intervista rilasciata a La Stampa, è stato chiaro: "Nel nuovo corso del M5S la presenza compatta sarà la cifra della nostra forza politica. Sulle assenze mi sono espresso ieri: non mi piacciono. Ma la fiducia è assicurata".

Parole di facciata che nelle prossime ore potrebbero essere smentite dai fatti e restituire all'avvocato una situazione fragile e delicata, che di certo non potrà essere risolta con una leadership così debole.

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