"Conte è salito al Quirinale in modo abbastanza irrituale perché Luigi Di Maio sta cominciando a capire il 'pacco' che stanno tirando a lui e a tutto il M5S e ci sta ripensando”. Lo ha detto in un’intervista a Formiche il politologo Paolo Becchi, commentando l’incontro tra il futuro premier Giuseppe Conte e il Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Becchi ha infatti sottolineato che il governo giallorosso è stato preparato “per mettere in sordina tanto Di Maio quanto Salvini. Il paradosso, visti i numeri in Parlamento, è che il Movimento sia ridotto a comparsa in un governo comandato a distanza da Matteo Renzi”. Il filosofo ha poi spiegato che dietro questa operazione c’è il Quirinale che ha gestito la crisi in modo impeccabile a livello formale. E ha aggiunto che dietro la ricerca di una nuova maggioranza si nasconde un disegno chiaro che trova l’approvazione di tutti i governi europei.
Becchi ha infine precisato che “le parole di Di Maio all’uscita dal colloquio con il premier incaricato già erano sentore di una
certa irritazione”. I venti punti del M5S sono suonati come ultimatum al Partito democratico e infatti il capo politico dei grillini si è reso conto della trappola che volevano tendere a lui e al partito, alzando la posta.
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