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Beffa della pensione grillina: 438 italiani e 56mila stranieri

La card che eroga i soldi è già arrivata agli immigrati. Penalizzati i nostri anziani: 175mila ancora in attesa

Beffa della pensione grillina: 438 italiani e 56mila stranieri

Il progetto di welfare pentastellato ha decisamente bisogno di una sistematica revisione e messa a punto oltreché di una ricognizione su quanto è stato raccontato e quanto davvero è stato realizzato. È a dire poco enorme il divario che c'è tra il vaniloquio ripetuto a vanvera da Luigi Di Maio in merito alle mancette di cittadinanza e la realtà. Insomma se il reddito di cittadinanza è entrato più o meno a regime con la ricarica del secondo assegno di maggio, non si può certo affermare lo stesso per l'integrazione pensionistica.

Da un'attenta osservazione tra i numeri in possesso dei Caf, dell'Inps e quelli di Poste spa, è venuto fuori che, fino a oggi, sono 438 gli italiani che hanno ottenuto la card che gli consentirà di ricevere la pensione di cittadinanza. Una cifra davvero ridicola che nemmeno tocca l'1% degli aventi diritto. I restanti beneficiari sono stati gli stranieri: circa 56mila in tutto nel mese di aprile.

Già. Questa è l'amara realtà. In tutto le domande accolte da Inps sono state 488mila, anche qui meno del previsto come per il reddito di cittadinanza. Ma andando avanti con le precisazioni si individuano tutti i limiti del provvedimento: contando che il totale dei pensionati sotto l'assegno minimo è rappresentato da una platea di cittadini stranieri che tocca ben il 70% dell'intera fetta, tra tutti costoro invece viene fuori che gli italiani in attesa di ricevere le prossime card sono 175mila. Ossia coloro che attendono di incassare un'integrazione media di 250 euro mensili. La stima dell'Inps è che nel prossimo bimestre i beneficiari potranno arrivare a circa 75mila. Procedendo così, a passo di lumaca quindi, il misero bonus perverrà giusto a fine anno. La mancata spedizione delle card ai pensionati e la conseguente mancata erogazione di denaro sta nel ritardo con cui l'Istituto di previdenza dovrebbe versare le risorse finanziarie a Poste, ovvero con il contagocce.

Altro che modalità plurime di erogazione che coinvolgeranno i titolari di pensione. L'Inps infatti ha pure assicurato che prossimamente verrà dato mandato di erogare i soldi direttamente sulla pensione di anzianità oppure di distribuirli liquidi allo sportello postale. A questo punto ci si chiede cosa abbiano stampato a fare le card, peraltro con una spesa aggiuntiva inutile e decisamente superflua. Ma tant'è. Questa come le altre contraddizioni alimentano l'assunto sulla necessità di revisione del welfare e innanzitutto della pensione di cittadinanza. Anche perché, dati complessivi alla mano, si è ancora ben lontani dall'adeguamento delle oltre 3 milioni di pensioni povere, censite dall'Istituto previdenziale, che sono sotto i 780 euro di importo mensile. Tuttavia la certezza sui dati definitivi ancora non c'è visto che la presentazione delle richieste da parte degli utenti presso i Centri di assistenza fiscale (Caf) può essere anche successiva e senza termini di scadenza. Però al contempo «non ci sono informazioni che transitano ai Caf sui mancati riconoscimenti di pensione e reddito di cittadinanza se non solo dai diretti interessati chiosa Guido Graziutti referente della Consulta dei Caf -. Vale a dire che l'Inps non ci ha notificato i nominativi delle bocciature malgrado, di dovere, siamo impegnati nel dare informazioni, tutela e assistenza. E questo soprattutto sul capitolo pensione di cittadinanza che è sicuramente più lineare come passaggi da affrontare. Per cui non escludiamo una valanga di ricorsi in arrivo da parte di cittadini italiani».

Ricorsi che, una volta definiti, lo Stato si troverà a dover sanare pagando due volte: tutela legale perché sotto la soglia di reddito e condanna al pagamento dei mancati arretrati.

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