La paura toglie a Parigi il primato di città turistica per eccellenza, attribuendole la condizione di luogo insicuro. Il giorno dopo l'attentato al teatro Bataclan del 13 novembre 2015, Beatrice Avanzi, conservatrice del Musei d'Orsay, generalmente frequentatissimo, mi inviò le foto dell'entrata del museo il giorno dopo: nessuno. E il giorno dopo, ancora nessuno. E così almeno per una settimana.
Oggi l'obbiettivo si è perfezionato, e la minaccia al Louvre aggiunge danno a danno. Oltre al turismo in calo, ora anche i visitatori dei musei disertano per paura e segnalano una situazione imprevista ma prevedibile; e non vogliono essere, come in un cinema o in una discoteca, topi in trappola.
I dati sono palesi e sconceranti: l'ambizioso progetto del Louvre di superare 10 milioni di visitatori all’anno, dopo lo storico record di 9,7 milioni del 2012, quando divenne il museo più visitato al mondo, sarà rivisto dopo i risultati del 2016.
Terrorismo, inondazioni e crisi hanno portato il numero dei visitatori a 7,3 milioni, il 15% in meno rispetto al 2015, quando l’affluenza si era attestata a 8,6 milioni, di cui il 75% internazionali. Rimane stabile il numero dei visitatori francesi, in quanto il calo è attribuito ai turisti internazionali che hanno evitato la capitale francese per il timore seguito alla serie di attacchi terroristici che hanno avuto luogo in Francia dal gennaio 2015.
Dunque i terroristi hanno ottenuto il loro obbiettivo: di allontanare i turisti dalla bellezza per condividere la loro stessa ignoranza e precipitare nel nulla che muove le loro menti verso un Dio che non esiste. Parigi diventa insicura, e occorrerà scegliere altre mete, magari remote e italiane.
ll museo ha già avuto un drastico calo dei visitatori nel lontano 2001, dopo gli attentati dell’11 settembre, quando il numero delle presenze era sceso del 36% e, ci sono voluti tre anni per recuperare l’affluenza del passato. Uno spaccato dei visitatori mostra che gli americani hanno continuato, in misura stabile, a visitare il museo mentre l’anno scorso ha registrato il calo del 61% del numero di visitatori giapponesi, del 53% dei russi e del 47% dei brasiliani, e del 31% dei cinesi. Crollate anche le visite scolastiche a causa degli attentati a partire dal novembre 2015 in tutta la città.
E dunque attendiamo amatori d'arte in Italia, da dove
vengono le opere migliori del Louvre. Nelle belle città italiane piene di quadri meravigliosi non rapinati da Napoleone. A Brera,per esempio, prima che il freddo distrugga i dipinti anche senza il contributo dei terroristi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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