Ben Gvir soffia ancora sul fuoco. Blitz al Monte del Tempio e appello a occupare la Striscia

Il ministro "sfida" le norme sulla preghiera nella Spianata delle moschee. Abu Mazen: "Linea rossa superata". Ira araba e giordana

Ben Gvir soffia ancora sul fuoco. Blitz al Monte del Tempio e appello a occupare la Striscia
00:00 00:00

La provocazione è parte della sua cifra stilistica. Anche in un periodo storico che richiederebbe quanta più cautela possibile, specie da parte dei membri del governo. Ma il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir, posato e moderato non lo è mai stato e, anzi, più passa il tempo più ci tiene a sbandierare i suoi eccessi estremisti, a parole e con i fatti. Come ieri, quando per l'ennesima volta, è salito sul Monte del Tempio cantando a gran voce le preghiere ebraiche per poi incitare Israele alla conquista di Gaza e alla sparizione dei palestinesi dalla Striscia.

Non è la prima volta che il leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit e ministro dal 2022 fa così. Arriva, incita, partecipa alla preghiera e poi accende animi già esasperati con le sue provocazioni. Come quando invita a "incoraggiare l'emigrazione volontaria dei palestinesi dal territorio", perché "dobbiamo conquistare tutta Gaza, dichiarare la sovranità sull'intera Striscia, eliminare ogni membro di Hamas e incoraggiare l' emigrazione volontaria e vincere la guerra", ha detto. Lui, che è solito girare armato e mostrare in pubblico la sua pistola, la notte precedente aveva guidato una marcia di coloni attraverso la Città vecchia, in occasione di quello che i gruppi ebraici estremisti celbrano come l'anniversario della distruzione del Tempio, lanciando appelli per incursioni di massa dei coloni. Da tempo accusato dall'opposizione ma non solo di essere il primo a non rispettare le regole che invece dovrebbe far rispettare, soprattutto dopo che nei mesi scorsi aveva autorizzato la preghiera e il prostrarsi sul Monte del Tempio, in contrasto con la tradizione storica del sito in base alla quale gli ebrei possono visitare ma non pregare nel complesso. Ma nel governo Netanyahu non è l'unico a spingere per queste posizioni. Il ministro della Difesa Israel Katz ha promesso di rafforzare la sovranità di Israele su Gerusalemme, incluso il sito del Monte del Tempio. Mentre l'ufficio di Bibi afferma che "la politica israeliana di mantenere lo status quo sul Monte del Tempio non è cambiata e non cambierà".

Dopo che le immagini di Ben Gvir sono state diffuse, è scoppiata come previsto la polemica. "Con la visita di Ben Gvir al Monte del tempio è stata superata la linea rossa", attacca il leader dell'Anp Abu Mazen "La comunità internazionale è tenuta a intervenire immediatamente per porre fine ai crimini dei coloni e alle provocazioni del governo". Il ministero palestinese per gli Affari religiosi ha condannato il blitz del ministro definendolo "una palese provocazione ai sentimenti dei musulmani di tutto il mondo, non solo in Palestina". Dura la presa di posizione dell'Arabia Saudita con una nota ufficiale del ministero degli Esteri: "Azioni come quella del ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir rischiano di destabilizzare la regione", accusandolo "nei termini più forti per le ripetute pratiche provocatorie che alimentano il conflitto nella regione".

Anche la Giordania ha bollato come "provocatoria" l'iniziativa del ministro con il ministero degli Esteri del regno che l'ha definita "una flagrante violazione del diritto internazionale, una provocazione inaccettabile e un'escalation da condannare". Israele, ha ricordato la Giordania, "non ha alcuna sovranità sulla sacra moschea di Al Aqsa", considerato il terzo luogo più sacro dell'islam dopo la Mecca e Medina.

La Giordania ha quindi messo in guardia sulle "conseguenze delle violazioni provocatorie e illegali dei luoghi santi islamici e cristiani a Gerusalemme", invitando Israele "in quanto potenza occupante, a fermare tutte le azioni provocatorie del ministro estremista Ben-Gvir". Che non era la prima e non sarà nemmeno l'ultima.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica