Beppe Grillo esulta per il governo giallo-verde. Lo fa pubblicando, su Twitter, una foto che lo ritrare con Gianroberto Casaleggio, cofondatore del Movimento 5 Stelle, scomparso nell'aprile 2016. Non si accontenta di rispolverare quella foto, aggiunge una frase: "Se lo puoi sognare, lo puoi fare. In alto i cuori!". Festeggia così, in modo secco, la "presa del potere". Il M5S ce l'ha fatta, è entrato nella stanza dei bottoni, forte di un grande consenso, di tante promesse e, soprattutto, dell'accordo con una forza politica di cui, sino al 4 marzo, aveva detto peste e corna. Se son rose fioriranno, e se le due forze troveranno il modo di governare (bene) insieme, lo scopriremo.
Di certo Grillo, pur essendosi fatto da parte, mesi fa, lanciando (o per meglio dire indicando) la leadership di Luigi Di Maio, ha giocato un ruolo importante dietro le quinte. Un ruolo da suggeritore, assieme al figlio di Casaleggio, Davide. La svolta, dopo mesi per non dire anni di offese e insulti contro il centrodestra (ma anche contro la Lega) è arrivata tre settimane dopo il voto. Quel giorno, il 25 marzo, il comico genovese pronuncia una frase che fa capire tutto: "Di Salvini ci si può fidare. Salvini è uno che quando dice una cosa la mantiene, il che è una cosa rara". Più apertura di così non si può. Si arriva ai faccia a faccia e, piano-piano, al famoso "contratto di governo", tirato fuori dal cilinro scimmiottando quello tedesco, nell'ennesimo governo di Grossa Coalizione che ha riportato la Merkel alla cancelleria.
Ma non è finita qui. Grillo c'è sempre. Anche due mesi dopo (e siamo al 23 maggio), quando si schiera apertamente a difesa del professor Giuseppe Conte, dopo che è stato convocato da Mattarella per ricevere l'incarico, e sui giornali si sono subito scatenate le polemiche su alcuni lati dubbi del suo cv. Grillo non ci sta, impugna la tastiera del pc e sul suo blog arringa le folle pentastellate: "L'idea stessa che noi e la Lega siamo in procinto di generare una nuova forza di governo, in grado di rappresentare stabilmente un faro sempre fisso in Europa per tutti coloro che vi si smarriscono nell'avvilimento, ha scatenato i media in un'ultima offensiva". Insomma, nessuno osi fermare il cambiamento.
Si fa sentire di nuovo quando tutto sta per crollare, con Mattarella che dice no a Savona all'Economia. Seguono fiamme e scintille. E sembra che il ritorno alle urne sia inevitabile. Grillo però ci crede ancora e, forse, ha buon gioco nel convincere i suoi a trattare ancora.
A crederci fino in fondo. Mettendo da parte il minacciato 8e inconcludente) impeachment invocato da Di Maio, per andare a governare. Con Salvini. Chissà se Gianroberto Casaleggio lo avrebbe davvero immaginato (e voluto).
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