Coronavirus

Bergamo, niente pazienti in rianimazione. "Una grande emozione dopo 137 giorni"

Applauso nel reparto dell'ospedale Papa Giovanni, trincea Covid

Medici in corsia contro il Covid (La Presse)
Medici in corsia contro il Covid (La Presse)

La prima volta senza pazienti Covid-positivi dopo 137 giorni nella terapia intensiva dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è stato «un momento di grande emozione» anche per il direttore sanitario dell'Asst, Maria Beatrice Stasi, che ha festeggiato «in rianimazione con i collaboratori, finalmente vestiti delle normali divise» invece che degli scafandri anti-contagio. La manager, anche lei colpita da Sars-CoV-2 nelle prime settimane della crisi coronavirus, esprime l'augurio «che questa sia davvero una fase discendente», e che «non torni più il grande incubo in cui ci siamo ritrovati a lavorare nei mesi di marzo e aprile». «Abbiamo raggiunto numeri importantissimi - ha sottolineato il Dg - con un centinaio di pazienti ricoverati nelle fasi acute dell'emergenza. Oggi il nostro reparto di rianimazione torna a dedicarsi a tutte le patologie che noi seguiamo qui al Papa Giovanni, senza più pazienti Covid». In ricordo delle vittime si è rispettato qualche istante di silenzio e poi è scattato l'applauso per il risultato raggiunto dai circa 400 operatori che lavorano nella terapia intensiva del Papa Giovanni, tra medici, infermieri, operatori di supporto e personale delle pulizie. Nei giorni più critici della pandemia l'ospedale di Bergamo era arrivato ad ospitare oltre cento pazienti intubati.

Ieri in Italia si sono registrati 193 nuovi casi di coronavirus, dei quali 71 in Lombardia e 49 in Emilia-Romagna. Lo comunica la Protezione civile, sottolineando che nelle ultime 24 ore ci sono stati altri 15 morti a livello nazionale, per un totale di 34.914. Sono dunque 71 i pazienti ricoverati nelle terapie intensive per coronavirus, uno in più di martedì, mentre in 13 Regioni non ci sono più malati in rianimazione. La metà (34) sono in Lombardia, mentre 13 sono nel Lazio e 10 in Emilia Romagna. I ricoverati con sintomi negli altri reparti degli ospedali sono 899, 41 meno di martedì, mentre aumentano i pazienti in isolamento domiciliare: da 12.232 a 12.625, 393 più dell'altro giorno. «In Lombardia la situazione sta migliorando, rimane peggiore rispetto altre regione ma i numeri dicono che sta migliorando», tuttavia «probabilmente non succederà l'azzeramento dei contagi». Lo ha dichiarato Walter Ricciardi, professore di Igiene all'Università Cattolica e consigliere del ministero della Salute sull'emergenza coronavirus.

Intanto un focolaio di coronavirus, con 33 casi finora accertati, è stato rilevato in un'azienda di Sanguigna di Colorno in provincia di Parma.

I lavoratori risultati positivi al Covid-19 sono tutti residenti nella zona di Casalmaggiore (Cremona) e Viadana (Mantova).

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