Vaticano

Bergoglio lascia il Gemelli. E padre Georg il Vaticano

Il Papa a casa, l'ex pupillo di Ratzinger a Friburgo. E Rupnik, accusato di abusi, è fuori dai Gesuiti

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Ha concluso la sua convalescenza in ospedale dopo dieci giorni di ricovero: Papa Francesco esce oggi dal Gemelli, in seguito all'intervento all'intestino subìto mercoledì 7 giugno. Giornate di riposo, soprattutto, di preghiera e lettura, ma anche di lavoro con qualche discorso da stendere e report da visionare. Riposo che, certamente, Bergoglio dovrà osservare ancora, anche se a Casa Santa Marta.

Nella sua ultima giornata di permanenza al Gemelli, Bergoglio ha voluto salutare i piccoli malati del reparto di oncologia pediatrica e neurochirurgia infantile. Una visita in cui il Papa - in sedia a rotelle ma apparso in buona salute e con il volto disteso - ha voluto esprimere affetto e vicinanza ai piccoli pazienti che, in questi giorni, gli hanno fatto pervenire lettere, disegni e messaggi di pronta guarigione. Il Pontefice ha voluto anche salutare e ringraziare i vertici del Gemelli e il team del reparto che ha eseguito l'intervento di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi, guidato dal chirurgo Sergio Alfieri. Nel salutare i presenti - si legge in una nota vaticana - «Sua Santità ha rivolto un ringraziamento a tutto il personale sanitario per la professionalità e lo sforzo di alleviare la sofferenza dell'altro, oltre che con i farmaci, con la tenerezza e l'umanità». Nel bollettino quotidiano - in questi giorni la sala stampa ha diffuso due note al giorno - Bruni ha riferito che «il decorso clinico» di Francesco «prosegue regolarmente. Gli esami ematochimici risultano nella norma». Per questo, sono state decise le dimissioni.

E se il Papa ritorna oggi in Vaticano, c'è chi lo lascia, almeno per il momento. Si tratta di monsignor Georg Gaenswein, storico segretario di Benedetto XVI che, dal 1° luglio, tornerà nella sua diocesi, a Friburgo, in Germania. «Il Santo Padre ha disposto che rientri, per il momento, nella sua diocesi di origine», si legge nella scarna nota vaticana. Nessun incarico per lui che, dal 28 febbraio, non è più neanche Prefetto della Casa Pontificia. Carica che comunque da anni non esercitava perché Bergoglio gli aveva chiesto di rimanere nel monastero con Ratzinger e di non farsi vedere nel Palazzo Apostolico.

Sempre ieri i gesuiti hanno diramato una nota in cui annunciano le dimissioni dalla Compagnia di Gesù di padre Marko Ivan Rupnik, il gesuita sloveno apprezzato in tutto il mondo per i suoi mosaici. Ha un mese per fare ricorso ma tutto lascia immaginare che la sua storia religiosa sia davvero al capolinea. È infatti accusato da diverse suore di abusi sessuali, psicologici e di potere. I gesuiti, nell'attesa di verificare la sua posizione, gli avevano imposto «di cambiare comunità e di accettare una nuova missione» per «un'ultima possibilità come gesuita di fare i conti con il proprio passato e di dare un segnale chiaro alle numerose persone lese che testimoniavano contro di lui, per poter entrare in un percorso di verità.

Di fronte al reiterato rifiuto di Marko Rupnik di obbedire a questo mandato, ci è rimasta purtroppo una sola soluzione: la dimissione dalla Compagnia di Gesù», ha riferito il delegato dei gesuiti, Johan Verschueren, che si è occupato del suo caso.

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