Berlusconi avverte i suoi: premier tentato dal voto non offriamogli pretesti

Il Cavaliere teme che Renzi cerchi le elezioni in primavera e invita Forza Italia alla cautela. Critico sui "Mille giorni": solo uno spottone

Berlusconi avverte i suoi: premier tentato dal voto non offriamogli pretesti

«Renzi è tentato dalle elezioni anticipate, quindi Forza Italia non deve dargli alcun pretesto». Ormai da giorni, Silvio Berlusconi va predicando a chi «cautela» e a chi «prudenza», convinto com'è che per il presidente del Consiglio stia iniziando il periodo più delicato. Quello che porterà ad un autunno che si annuncia non caldo ma «caldissimo», quando – è il senso dei ragionamenti dell'ex premier – i nodi verranno al pettine e la politica degli annunci e delle slide rischia di andare a sbattere sulla realtà. È per questa ragione che, secondo Berlusconi, Renzi non esclude affatto il voto anticipato, approfittando anche della corposa tornata amministrativa in programma la prossima primavera. Una scelta che permetterebbe al leader del Pd di fare una campagna elettorale in attacco, forte ancora di un grosso consenso, e al tempo stesso gli permetterebbe di «resettare» i tanti impegni presi con gli italiani. Di qui la linea attendista di Berlusconi che negli ultimi giorni si è raccomandato di non fornire alcun pretesto a Renzi: la nostra opposizione – è la linea dell'ex premier – deve essere rigorosa ma ragionevole e disponibile al confronto. Che non si possa dire, insomma, che Forza Italia ha un approccio ostile o alza le barricate, perché se la maggioranza pensa di tornare al voto se ne devono assumere la responsabilità davanti al Paese.

Tutti ragionamenti che vengono in qualche modo avvalorati dalla conferenza stampa dei Mille giorni tenuta ieri da Renzi. Berlusconi – che ha passato il più classico dei lunedì con il consueto pranzo ad Arcore dedicato alla famiglia e alle aziende – qualche dubbio sulla performance del premier lo avrebbe infatti manifestato, soprattutto perché ha avuto l'impressione che Renzi si sia limitato ad un riassunto delle puntate precedenti. Il dubbio, insomma, è che il premier abbia organizzato questa sorta di spottone con tanto di sito ad hoc ( passodopopasso.italia.it ) – a carico peraltro dei contribuenti – soprattutto per dispensare ottimismo e tranquillizzare gli scettici. «La sua - twitta il senatore Augusto Minzolini - non è annuncite ma farfuglite: parla molto, combina poco». Per alcuni versi, dunque, la conferenza stampa sarebbe un segno di debolezza dopo che non solo da Confindustria si sono levate molte critiche al cosiddetto Sblocca Italia.

Comprese quelle di Giovanni Toti che ieri, ospite della Festa dell'Unità di Bologna ha ribadito sì il ruolo di «opposizione responsabile» di Forza Italia, ma ha pure detto che «passo dopo passo il governo ha imboccato il sentiero sbagliato». «Dentro questi Mille giorni – dice il consigliere politico di Berlusconi – non vedo un modello di sviluppo in grado di salvare l'Italia né investimenti sufficienti. Vedo anche della buona volontà, ma proprio perché il momento è drammatico servono risposte drammatiche». Per dirla con Daniele Capezzone, «all'Italia serviva uno choc positivo» e invece Renzi «ci propone la caricatura di un “piano quinquennale” di memoria sovietica» con una conferenza stampa dai «toni immotivatamente roboanti e trionfalistici» che lascia pensare «abbia già scelto di tirare a campare».

Capitolo a parte, invece, la crisi tra Mosca e Kiev. Nelle ultime ore, infatti, Berlusconi ha sentito diverse volte il presidente russo Vladimir Putin, con il quale ha da tempo uno stretto rapporto di amicizia.

L'ex premier è convinto che la strada da seguire per cercare di fermare la guerra che si sta combattendo alle porte dell'Europa sia quella della diplomazia e anche per questo ha avuto negli ultimi giorni diversi contatti sia con Putin che con altri leader dell'Ue. «Fossi in Federica Mogherini – la butta lì Toti ai microfoni di SkyTg24 – una telefonata a Berlusconi la farei...».

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