Ascolti record nel pomeriggio di Domenica live con Barbara D'Urso e stasera Silvio Berlusconi torna su Canale 5, a Matrix di Nicola Porro, per completare il racconto della sua proposta elettorale per l'Italia.
Il rientro a Roma per la trasmissione precede l'incontro decisivo con gli alleati di Lega e Fdi per l'ultimo accordo su programma e spartizione dei seggi, sulla base della media dei sondaggi. Matteo Salvini conferma: «I gruppi di lavoro su programma e candidature stanno ultimando il lavoro, conto di vedere Berlusconi entro fine settimana». Mancano ormai 3 giorni alla presentazione delle liste al Viminale per l'election day del 4 marzo di politiche e amministrative. Nella scheda il centrodestra avrà i simboli di Forza Italia- Berlusconi presidente, Lega-Salvini premier, Fratelli d'Italia-Giorgia Meloni, Noi con l'Italia - Libertas - Udc. La personalizzazione nei primi 3 enfatizza la questione della leadership, ma i dati più recenti, che danno la coalizione vincente, indicano gli azzurri in netto vantaggio sul Carroccio.
Le ultime rilevazioni di Tecnè saranno presentate oggi a Matrix e bisognerà vederle al confronto con quelle di una settimana fa, con Fi al 18 % e la Lega al 12,6, il centrodestra unito al 39,2, il M5s al 28,1 e il Pd al 20,7. Intanto i sondaggi Emg per TgLa7 registrano un balzo in avanti per la coalizione di Centrodestra: +1,5% in una settimana, con Forza Italia a fare da traino con un +0,9%.
Oggi il leader di Fi dovrebbe avere altre rilevazioni per valutare quale candidato del centrodestra può avere più chance nella Regione Lazio. Maurizio Gasparri per gli azzurri e Fabio Rampelli, indicato da Giorgia Meloni, sono i nomi sul tavolo, ma in campo c'è sempre il «disturbatore» Sergio Pirozzi e il sindaco di Amatrice non intende farsi indietro, anzi prospetta il ticket con uno dei due come vice-presidente. L'indicazione del nome prescelto non verrà certo dalla trasmissione Mediaset, perché prima dovrà esserci l'incontro tra i leader.
Intanto nelle sfilate fiorentine di moda un'inchiesta di Klaus Davi scopre che i manager del Made in Italy scommettono sulla vittoria del centrodestra (il 34% degli imprenditori intervistati, mentre il 27% punta sul M5s e sul Pd solo il 23%), dopo essersi identificati, negli ultimi anni, nel binomio Calenda-Renzi. Lo dicono, tra gli altri, il vice presidente di Leg Matteo Marzotto, il patron di Harmont and Blaine Domenico Menniti, Raffaele Barba titolare dell'omonima impresa napoletana e Massimo Testai, ceo della società Bruno's.
L'«effetto Silvio», che fa guadagnare punti a Fi mese dopo mese, è confermato dall'attenzione tv per il Cavaliere. Nel programma della D'Urso lo share si è impennato al 18,4%, con più di 3 milioni di telespettatori, mentre sulla Rai Domenica In s'inabissava all'11. A Porta a Porta, pochi giorni prima, la presenza dell'ex premier aveva registrato l'ascolto più alto della stagione. Le affermazioni del Cav di domenica fanno discutere e gli avversari, da Luigi Di Maio a Matteo Renzi, lo attaccano su Flat tax, immigrati, rischi del populismo. Lui è al centro della scena e cerca di prendersela tutta. Forse domani si farà intervistare anche da Lilli Gruber su La7, sempre nelle vesti di federatore della coalizione.
Salvini, invece, cerca visibilità enfatizzando
le differenze. «Ribadirò agli alleati - dice, riferendosi ai centristi di Noi con l'Italia e al veto su Lupi e Tosi-, che imbarcare chi ha governato per anni con la sinistra non porta voti, ma fa perdere voti e coerenza».
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