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Berlusconi e Salvini esultano: "Vinta una dura battaglia. Non ci saranno nuove tasse"

Berlusconi e Salvini esultano: "Vinta una dura battaglia. Non ci saranno nuove tasse"

«Oggi possiamo finalmente dire che non ci saranno nuove tasse sulla casa e sui risparmi degli italiani: battaglia lunga e dura, ma vinta» scrive sui social Silvio Berlusconi, da sempre titolare della difesa della casa dalle tasse. Nell'attesa che «si incrocino le agende» del leader di Forza Italia, di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, il «centrodestra di governo», ovvero Lega e Forza Italia, porta a casa le rassicurazioni richieste sulla delega fiscale. Matteo Salvini parla subito dopo l'incontro con il presidente del consiglio, Mario Draghi, della conferma di flat tax e cedolare secca, del «no all'aumento delle tasse sulla casa e sui risparmi». Non si è mai parlato ufficialmente di patrimoniali o aumento delle tasse sulle rendite finanziarie, ma la richiesta arrivata soprattutto da sinistra aveva messo sull'allerta Berlusconi e Salvini.

L'incontro del centrodestra allargato a Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia avverrà probabilmente la prossima settimana. Saltata la finestra di ieri, dedicata alle attività di governo, Berlusconi oggi sarà a Perugia per seguire i destini del Monza che potrebbe aggiudicarsi subito la serie A e nel week end ad Arcore. A insistere sull'incontro è stata la stessa Meloni, che ha parlato di «alcune regole da darsi» «nei prossimi giorni», quando «dovremmo vederci». Salvini si è detto «sempre disponibile». Gianfranco Rotondi, Verde è popolare, dal centro ha pungolato Berlusconi perché sia «protagonista» e «non solo arbitro tra Salvini e Meloni». Ma ieri è stata la giornata del lavoro di Forza Italia e Lega in maggioranza, per portare a casa il più possibile su delega fiscale e catasto, temi centrali della politica di entrambi i partiti.

È una nota congiunta e molto soddisfatta del «centrodestra di governo» a entrare nei dettagli dell'«intesa con Palazzo Chigi». Nel testo è evidente l'orgoglio della scelta di sostenere il governo Draghi, nonostante soprattutto la Lega, almeno al momento, sembri averla pagata in termini di popolarità elettorale: «L'intesa raggiunta conferma la responsabilità del centrodestra di governo» che «ha dimostrato che il miglior modo per tutelare gli italiani è governare con responsabilità, ma senza derogare ai propri valori».

Per quel che riguarda il catasto, si legge, «abbiamo chiesto e ottenuto che le aliquote Imu possano essere ridotte per effetto dell'emersione degli immobili fantasma». Insomma, grazie alla caccia a chi nasconde al fisco i propri immobili, che secondo i dati a disposizione (al ribasso) ammonterebbero almeno a un milione, coloro che pagano regolarmente potrebbero in futuro godere di una riduzione delle tasse sulla casa.

Un Salvini molto istituzionale, prima di vedere Draghi, ha anche incontrato il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, chiedendo tra l'altro «un conto corrente di cittadinanza», ovvero il diritto di tutti i cittadini e tutte le imprese di avere un conto corrente, sulla via dell'«inclusione finanziaria» chiesta dall'Europa.

Il Pd sceglie l'ironia per attaccare il segretario della Lega. «Non ci sarà un aumento delle tasse. Oggi Salvini lo ha scoperto e dice e racconta che lo ha ottenuto lui. Non si sta così in maggioranza» attacca il segretario dem, Enrico Letta. Berlusconi rivendica l'oggi: «La casa, per le famiglie italiane, è il primo degli investimenti, la prima casa in particolare è spesso il frutto dei risparmi di una vita o di più generazioni».

Un punto cardine da 25 anni: «Per questa ragione ci siamo messi al lavoro per individuare una soluzione tecnica soddisfacente» «che poi abbiamo sottoposto al governo, che l'ha recepita».

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