Berlusconi fa lezione ai giovani: con me migranti sotto controllo

L'ex premier davanti ai ragazzi di Azzurra Libertà attacca il governo sull'immigrazione Poi il futuro dei moderati: «Voglio ancora impegnarmi, metterò la sinistra in un angolo»

Il cancello della settecentesca villa Gernetto si apre verso le 10 per far entrare il pullman, a bordo un centinaio di azzurrini, i giovani di «Azzurra Libertà». Li aspetta, dopo il lungo viale che conduce alla residenza neoclassica che fu dei marchesi Molinari, una lezione di politica tenuta dal padrone di casa (o meglio: reggia), Silvio Berlusconi, un mito vivente per i giovani del movimento fondato da Andrea e Luca Zappacosta, fratelli romani di 25 e 20 anni, cresciuti «a pane e Silvio» («Il presidente punta su persone fresche che gli vogliono bene e non stanno con lui perché sono mestieranti della politica»). Le docenze, in quella che doveva essere l'Università della libertà, iniziano con le slide di comunicazione politica di Deborah Bergamini, responsabile comunicazione di Fi.

Poi verso mezzogiorno arriva Berlusconi, e dopo un tour con i ragazzi nella villa, va in cattedra per una lezione-racconto che dura 4-5 ore, intervallate da battute e storielle, e una pausa pranzo dove l'ex premier continua a rispondere alle domande dei giovani, che lui sprona a dedicarsi alla politica «per due o tre ore al giorno», ma il resto a impegnarsi nello studio per fare poi gli imprenditori: «Trovate le risorse che sono dentro di voi». Poi, nel grande auditorium, riprende il seminario. Berlusconi parte dal passato, la sua storia, la discesa in campo («Nessuno all'inizio ci credeva: nella mia vita mi sono sempre dato traguardi che narrati agli altri suscitavano spesso scherno, dalla creazione di un polo tv privato, al Milan club più titolato al mondo, alla vittoria contro i comunisti nel '94»), gli anni di governo, gli oltre 220 milioni di consensi ottenuti, i successi di cui va fiero (su tutti, la storica stretta di mano Bush-Putin a Pratica di Mare), fino all'imposizione del governo Monti, uno dei «quattro colpi di Stato» che hanno cambiato la storia italiana. Fin qui il passato, poi c'è il progetto per tornare a governare riconquistando «l'altra Italia» che non vota più e riunendo il centrodestra. «Voglio ancora impegnarmi, per il futuro di tutti gli italiani che credono nella democrazia e nella libertà» racconta Berlusconi ai ragazzi. «Potrei anche fermarmi, ma sono un perfezionista e la vera vittoria l'avrò se riuscirò a mettere in un angolo la sinistra e se noi liberali torneremo a governare. Per questo mi sento impegnato in questa nuova grande avventura per spiegare a 23 milioni di italiani moderati che possono tornare a contare nel nostro Paese».

Per farlo si impegnerà personalmente in un tour di «cento province», una «crociata di libertà» con un programma che va dalla riduzione del peso del fisco e della burocrazia (meno tasse su imprese e partite Iva, chiudere Equitalia, via libera ai contanti fino a 8mila euro, «come negli Usa» paese di cui celebra il 4 luglio, festa della «più grande democrazia liberale del mondo»), «flat tax al 20%», fino alle politiche su sicurezza («il poliziotto di quartiere»), giustizia e immigrazione sui cui, dice l'ex premier, l'attuale governo dimostra una grave mancanza di leadership in Europa. «Con i miei governi le scene trasmesse in tutto il mondo dei profughi ammassati nelle stazioni di Milano e Roma non ci sarebbero mai state» dice Berlusconi. Dopo una raffica di selfie e foto con i giovani, una parola sulla Grecia: «Deve rimanere nella Ue, se uscisse sarebbe un danno grave. Ma questa è anche l'occasione per cambiare l'Ue che non può essere né dei populismi né del rigore senza crescita».

di Paolo Bracalini

Milano

I mesi trascorsi dalla nascita di Azzurra Libertà, fondata il 7 maggio 2014 dai fratelli Zappacosta

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