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Berlusconi frena Parisi. E lui: "Si tenga pure Salvini"

Il Cavaliere ricompatta il centrodestra: "Chi rompe la coalizione si condanna all'irrilevanza". Ma è scontro con Parisi

Berlusconi frena Parisi. E lui: "Si tenga pure Salvini"

Silvio Berlusconi frena Stefano Parisi: nessun ruolo di leadership se ci sono contrasti con Matteo Salvini e la Lega. Per il Cavaliere, al di là delle schermaglie e delle ambizioni politiche personali, il centrodestra, in ogni caso, va compattato e deve lavorare a un programma da presentare agli italiani, qualunque cosa possano scrivere i giornali. "Chi rompe la coalizione - avverte dai microfoni di Radio Anch'io - si condanna all'irrilevanza". Ma Mister Chili non è di questo avviso e a Porta a Porta replica: "Berlusconi si tenga Salvini. Così perde".

Nel giorno in cui rafforza l'offensiva mediatica per lo sprint finale della campagna referendaria per il No, Berlusconi fa sentire forte e chiara la sua voce per bacchettare chi in queste settimane ha alzato troppo i toni, autoproclamandosi leader del centrodestra che verrà e sollevando polemiche inutili. "Il centrodestra è compatto nonostante quanto accaduto negli ultimi giorni - ha spiegato il Cavaliere - tutti insieme ci candideremo alla guida del Paese con un programma comune. Questa alternativa - ha continuato - la stiamo costruendo con personaggi nuovi, senza rottamare nessuno". Berlusconi è in campo per vincere. E non intende farsi intralciare da chi scalpita e da chi pensa di scalare il centrodestra pur non avendo il consenso. Un messaggio netto che serve a serrare i ranghi in vista del referendum 4 dicembre. Anche agli occhi di Matteo Renzi e di Beppe Grillo.

Al governatore della Liguria Giovanni Toti, che ha visto ieri sera ad Arcore, Berlusconi avrebbe detto che c'è spazio per tutti spiegando, però, che questo clima di scontro non giova a nessuno. "Tra Parisi e Salvini non ci sono rotture definitive, ma scontri personali - ha spiegato oggi a Radio Anch'io - Parisi sta cercando di avere un ruolo nel centrodestra, ma avendo questa posizione di contrasto con Salvini credo che questo ruolo non possa averlo". L'obiettivo del Cavaliere è, invece, costruire "un'alternativa vera, senza fare rottamazioni". A questo punto, per Matteo Salvini, Parisi è un "discorso chiuso che non merita neanche tre secondi di discussione". "Ci ha definito 'quella roba li ma a Firenze c'era una marea di gente perbene", spiega il leader della Lega Nord a La Zanzara rinfacciando a Parisi di stare "con tre veterodemocristiani che hanno cambiato diciotto partiti" e di "rappresentare solo se stesso". "Parisi dice che siamo estremisti e pensa ad Alfano e Verdini - chiude - tieniteli e goditeli".

Parisi non lascia passare sotto silenzio la sostanziale sconfessione piovutagli addosso in mattinata dal leader del centrodestra. Ospite di Porta a Porta, si richiama alle parole con le quali l'ex premier ha marcato la differenza tra destra e liberali e popolari, contenute in un'intervista di venerdì. "Bisogna essere stabili perchè altrimenti si genera confusione e sconcerto - spiega - la gente non capisce e poi resta a casa quando si tratta di andare a votare". Poi scandisce: "Il problema non è recuperare il consenso di Salvini o di qualche altro leader del centrodestra. Il fatto è che Forza Italia ha perso dieci milioni di voto ed io cerco di recuperare la fiducia degli italiani".

E conclude: "Con le ruspe non si governa l'Italia".

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