Silvio Berlusconi saluta senza troppi rimpianti gli «scissionisti». Mentre fioriscono le voci, tra conferme e smentite, sulle possibili fuoriuscite di vari parlamentari da Forza Italia, lui, il fondatore, guarda avanti e si tiene lontano dai botta e risposta più o meno affilati di queste ore. Un divorzio soft, accompagnato solo da una battuta, «così si condannano all'irrilevanza». E da una constatazione che arriva via Twitter da Giovanni Toti sui destini dei tanti che nel tempo hanno dichiarato conclusa la stagione politica dell'ex premier. «Oggi è il turno di D'Anna. Ciclicamente qualcuno dice: “Berlusconi è finito” e ciclicamente fanno tutti la stessa fine».
La cerimonia d'addio dei fittiani oggi pomeriggio si celebrerà, curiosamente, nello stessa location in cui in mattinata andrà in scena un appuntamento di Forza Italia. In ordine temporale, il «podio» se lo aggiudicherà per primo Marcello Fiori con «Futuro Comune», la prima assemblea nazionale degli eletti organizzata alla Camera, nell'auletta dei gruppi. Nel pomeriggio sarà la volta di Raffaele Fitto che nella stessa sala farà da regista alla prima Assemblea fondativa dei Conservatori e Riformisti, con il nuovo simbolo, il leone, ispirato ai Conservatori di David Cameron. I fittiani, però, non presenteranno il nuovo gruppo perché non sono riusciti a superare la soglia dei venti deputati alla Camera. Resteranno quindi nel Misto. A Palazzo Madama, peraltro, si fa notare che si tratta della «prima scissione con scissione incorporata», visto che ancora prima del battesimo ufficiale, due senatori, Ciro Falanga ed Eva Longo, si apprestano a traslocare dalle file dei fittiani verso quelle dei verdiniani (che ieri si sono visti a cena in un ristorante romano). Questi ultimi continuano, invece, a sperare - ben sapendo che al Senato l'equilibrio di maggioranza si regge su un pugno di voti - in altre scissioni a sinistra dal Pd verso «Possibile» di Civati. Una circostanza che rafforzerebbe il ruolo e l'efficacia del «soccorso azzurro» a Renzi.
Sul palco della manifestazione organizzata dal responsabile Enti Locali di Fi salirà anche Silvio Berlusconi. Un'occasione per rompere un silenzio che dura ormai da alcuni giorni e dare un segnale forte a un partito che deve comunque fare i conti con l'emorragia dei «malpancisti» interni. Il Cavaliere coglierà anche l'occasione per fare chiarezza sulle presunte nostalgie per il Patto del Nazareno che ancora gli vengono attribuite sulla stampa. L'ex premier negli ultimi giorni ha preferito non esprimersi, ma pare che in privato abbia espresso giudizi duri sulle «parole in libertà» dettate sulla questione greca da Matteo Renzi. La linea di Forza Italia verso il governo resta quella dell'opposizione responsabile e non barricadera, ma sempre nella limpida distinzione dei ruoli. Nella serata di ieri, invece, Berlusconi ha partecipato alla grande festa organizzata alla Casina Valadier a Roma per il trentesimo compleanno di Francesca Pascale.
Sullo sfondo si continua a riflettere sulle candidature in vista delle amministrative 2016. Se a Milano si apre uno spiraglio da parte del giornalista Paolo del Debbio - «sono onorato della proposta, ma sarebbe bello eventualmente farlo con le primarie. Le nomine ci sono solo nelle gerarchie ecclesiastiche» - nel partito si inizia a ragionare anche sulla «questione Napoli».
Qui alle ultime Regionali centrodestra e centrosinistra hanno preso praticamente gli stessi voti. Mettere in campo, nei tempi giusti, un piano e un candidato credibile sarebbe fondamentale per tornare a guidare la città partenopea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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