
Pier Silvio Berlusconi guida la classifica nazionale della reputazione on line tra i principali top manager italiani, secondo l'aggiornamento mensile dell'Osservatorio Top Manager Reputation. L'indice misura visibilità digitale e percezione di autorevolezza degli amministratori delegati attivi in Italia. Ed è la prima volta, nell'ultimo quinquennio, che un esponente del settore media conquista il primo posto, finora appannaggio di figure provenienti dai settori finanziario, energetico o della moda.
Secondo quanto riferisce il resoconto dell'Osservatorio, Berlusconi raggiunge questo risultato dopo 23 mesi consecutivi al vertice del proprio comparto e oltre un anno di presenza stabile nella top ten nazionale.
La scalata dell'amministratore delegato di Mediaset si deve anche alla sua frequente presenza sui media digitali che hanno dato ampio risalto a due avvenimenti che riguardano il gruppo che amministra: il rinnovamento dell'offerta televisiva del gruppo Mediaset e il rafforzamento europeo di Mfe-MediaForEurope, la holding che sotto la guida di Pier Silvio Berlusconi ha consolidato la propria presenza internazionale mantenendo autonomia e identità industriale. Il primato segnala il peso crescente del comparto media nell'economia italiana e conferma la capacità di MFE di competere su scala europea senza rinunciare al radicamento nazionale. Non sfugge agli osservatori dell'informazione digitale che ad alimentare la popolarità del suo nome sul web abbiano contribuito sia gli ottimi risultati di Canale 5 che le voci della sua possibile discesa in campo (poi smentita dall'interessato).
Ma come si arriva a quantificare il valore della reputazione sul web? "La rete - spiegano all'Osservatorio - è un territorio partecipativo dove chiunque può contribuire. Quindi i segnali si sommano e si fondono creando una realtà spesso diversa da quella dei media tradizionali". I contenuti, poi, non hanno visibilità per un tempo limitato come nel caso della carta stampata ma sono persistenti. L'osservatorio coglie questo melting pot multimediale e registra la reale percezione delle figure apicali e dell'impatto delle scelte strategiche delle aziende che guidano.
Tra gli altri manager presenti nella classifica, sale di tre posizioni sul secondo gradino del podio di luglio l'ad di Eni Claudio Descalzi (84.40), dopo aver siglato un accordo con Bmw e un contratto da 1,5 miliardi di dollari su un giacimento algerino. Terzo è invece Carlo Messina (84.32), ad di Intesa Sanpaolo che ha investito 10 miliardi per l'occupazione. Scala due posizioni alla quarta l'ad di A2A Renato Mazzoncini (81.71), grazie agli investimenti nel welfare e all'inaugurazione del primo datacenter in Italia a raffreddamento liquido. Quinto Andrea Orcel di Unicredit (81.62) che ha ritirato l'offerta su Bpm per le condizioni ostili del Golden Power. Sesto arriva poi Luca de Meo (80.
90), attesissimo al timone di Kering. Settimo Alessandro Benetton (79), confermato alla presidenza di Edizione spa. Sale di quattro Urbano Cairo (76.86), forte degli ottimi risultati di La7, in continua crescita, presentati ai palinsesti.