Il difficile, per medici e familiari, viene adesso. Ora che è tornato nella sua Villa San Martino, in quell'angolo di Brianza che da trent'anni è il suo rifugio domestico, Silvio Berlusconi si sente pronto per riprendere la sua attività politica e il suo lavoro da dove era stato interrotto il 5 aprile scorso. Con il suo ritorno ad Arcore, il leader azzurro si sente pronto per tornare a parlare di politica e a gettare le basi di quella che sarà la prossima campagna elettorale: le europee del prossimo anno. Ciò che i medici vorrebbero ritardare il più possibile. Nel congedarlo dal San Raffaele, gli hanno infatti raccomandato prudenza. Le cure continuano. Anche a Villa San Martino. E sempre di prudenza hanno parlato ieri i familiari accorsi a salutarlo. Sarà, comunque, impresa laboriosa tenerlo a freno.
Nel suo primo giorno casalingo, Berlusconi ha ricevuto le visite dei figli e degli amici più stretti. Ma non ha rinunciato a una buona dose di lavoro. Per prima cosa, però, ha vagliato tutta la posta che si è accumulata in queste sette settimane di assenza forzata. E soprattutto ha voluto rispondere a tutti coloro che in queste settimane gli hanno voluto manifestare la loro solidarietà e la loro vicinanza. Chi gli sta vicino conferma che l'ex premier è rimasto particolarmente toccato da queste manifestazioni di amicizia e sostegno. E solo dopo di ciò si è riappropriato degli spazi domestici resi più allegri e chiassosi dalla numerosa genìa di Dudù. Spazi che adesso - secondo le indicazioni dei sanitari del San Raffaele - devono fare da cornice per un riposo assoluto e per una lenta ma costante fase di riabilitazione.
Il leader azzurro però continua a pressare i suoi per riprendere le fila di un discorso iniziato prima del suo ricovero. Le elezioni europee del prossimo anno, secondo l'ex premier, sono un obiettivo molto importante per dimostrare il rilancio del partito. Anche perché lì, grazie al sistema proporzionale, ogni partito farà partita a sé. E per Berlusconi è di vitale importante ottenere un risultato che porti lustro all'interno della grande casa del Partito popolare europeo. Insomma la posta è alta e il leader azzurro vuole far trovare il partito preparato.
A stupire i più è la sua forza di volontà. «La sua uscita dal San Raffaele - commentava ieri Maurizio Gasparri durante un evento elettorale in Sicilia (dove si voterà il 28 e 29 maggio in corrispondenza dei ballottaggi di Ancona e delle altre città costrette a ricorrere al secondo turno dopo il verdetto di lunedì scorso) - va sottolineata soprattutto per la lezione che ci offre. Ha avuto problemi di salute gravi e a 86 anni in queste settimane di sofferenza ci ha chiamato, ci ha dato direttive, ha seguito e segue la vita del partito anche per le elezioni europee. Un uomo a quell'età, con i problemi fisici che ha, con i risultati che ha già raggiunto, che si mette in campo, è una lezione a tutti. Anche per chi lo ha combattuto». Ed è di esempio anche per un alleato come Fabio Rampelli (FdI) che così saluta il suo ritorno a casa dopo il lungo ricovero: «Le sue dimissioni dall'ospedale sono una bella notizia. Ha fatto cose molto importanti in Italia prendendosi dei rischi. Quando è sceso in campo ha di fatto rivoluzionato la politica italiana creando lui il bipolarismo e quindi la democrazia dell'alternanza».
Modello che, a proposito delle prossime europee, Rampelli vorrebbe esportato anche a Strasburgo: «Per evitare in futuro pasticci come quello che si registra ora nella Ue con un governo promiscuo che vede socialisti e popolari insieme».
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