"L'attacco di Vivendi mi ha sconcertato". A dirlo è Silvio Berlusconi che in un'intervista a Bruno Vespa nel libro "Soli al comando" in uscita, è tornato a parlare della scalata dei francesi alla sua azienda televisiva.
"Ho sempre considerato il signor Bolloré un imprenditore serio, con il quale pensavo fosse possibile una collaborazione in un mercato, come quello della comunicazione televisiva, nel quale si ragiona in termini di grandi player capaci di operare internazionalmente", ha raccontato il Cavaliere, "Sarebbe convenuto a entrambi i gruppi lavorare insieme: il progetto di un grande polo televisivo europeo aveva e continua ad avere una sua logica industriale assolutamente valida. Non si tratta solo di rispetto delle leggi e dei contratti, che già è un criterio fondamentale. Si tratta anche di rispetto della parola data".
Di una cosa è certo, però: "Mediaset resterà non solo italiana, ma sempre della mia famiglia", ha assicurato a Vespa Berlusconi, "È vero. I canali generalisti sono i soli a fare grandissimi numeri. La moltiplicazione dei canali televisivi con offerte di film e di ogni genere di spettacoli dappertutto non rende più appetibile la televisione a pagamento, che si regge ormai soltanto sugli eventi sportivi, ma per il resto è destinata a un pubblico limitato di utenti. Va così in tutto il mondo".
A proposito di tlc e media, Vespa ha chiesto un parere anche su Telecom, che sembra ormai un'azienda francese: "Spero proprio di no", dice il leader di Forza Italia, "Un'azienda così importante deve tutelare gli interessi italiani.
Fa bene il governo a utilizzare la "golden share", anche considerato come la Francia si sta comportando contro di noi. Purtroppo lo sciovinismo ha sempre determinato le mosse dei francesi. Ricorda quando nel 1992 fu fatta fallire La Cinq, la rete televisiva che avevo fondato in Francia nel 1986?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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