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Berlusconi mobilita Fi: "C'è il rischio recessione Siamo il partito del Pil"

Il Cavaliere a Roma potrebbe vedere Salvini Tajani: «Faremo un'opposizione durissima»

Berlusconi mobilita Fi: "C'è il rischio recessione Siamo il partito del Pil"

Sembra Nanni Moretti, ma è Antonio Tajani, che parla all'altro fronte. «La Lega faccia qualcosa di centrodestra», dice il vicepresidente di Forza Italia all'alleato al governo con il M5s. Questo qualcosa è stravolgere la manovra, non solo cambiando «numerini», ma con misure davvero per la crescita e il lavoro.

L'opposizione azzurra sarà «durissima», sottolineano i vertici di Fi, perché «siamo già in recessione» e c'è «in arrivo una patrimoniale» Nella conferenza stampa che fa il punto della mobilitazione delle ultime settimane in tutt'Italia (300 incontri con rappresentanti delle categorie, 1200 gazebo per un milione di cittadini, 97 conferenze-stampa), che culminerà venerdì nella convention a Roma, con Silvio Berlusconi. Anche dopo, assicura Tajani, «non ci fermeremo. Il 15 ci saranno gli Stati generali a Perugia e Napoli».

La protesta per la legge di bilancio e le grandi opere dei 3mila imprenditori di Torino, l'ultimatum al governo di 12 associazioni di categoria, danno corpo alla battaglia di Fi. «Non possiamo non ascoltare - dice Tajani - il grido di dolore di milioni di imprese, soprattutto di 4 milioni di piccole e medie». Gli azzurri sanno da che parte stare, quella del «partito del Pil, contro l'assistenzialismo dei grillini e l'antieuropeismo della Lega», spiega la capogruppo alla Camera, Mariastella Gelmini. Quella che vuole Tav, Gronda, Terzo valico, Brennero, infrastrutture che servono alle imprese.

Ma il governo da che parte sta? La piazza di Torino è un problema per Di Maio, ancor più per Salvini, che quel mondo produttivo ha sempre voluto rappresentarlo. «Regalerò a Salvini e Di Maio una foto di Renzi, perché ricordino quanto è facile perdere consenso se non si mantengono le promesse», promette Tajani.

Su queste difficoltà conta il Cavaliere, che porta avanti il suo progetto di far tornare Fi al governo, con il centrodestra. Oggi arriverà nella capitale, per incontri con dirigenti, coordinatori regionali, parlamentari. Tira le fila della strategia anti-manovra, convinto da questa Fi rinascerà come l'Araba fenice. E potrebbe incontrare Salvini, per definire i candidati alle amministrative, in Abruzzo, Basilicata, Piemonte e Sardegna. La mobilitazione per la «contromanovra» azzurra serve a tenerlo sotto pressione, come gli attacchi alla riforma delle pensioni, che si doveva fare ma solo a patto di «ridurre il cuneo fiscale, con incentivi per assumere giovani». E la convention di Fi precede di un giorno quella leghista dell'8 dicembre, con lo slogan «Prima gli italiani». Per la festa dell'Immacolata, precisa Tajani, «farò omaggio alla Madonnina di piazza di Spagna come tutti i romani».

Le mosse del governo con l'Ue sono tutte sbagliate, spiega il presidente dell'Europarlamento Tajani: «Fanno prima il Capitan Fracassa e poi vanno col cappello in mano a Bruxelles... Si sta dando un'immagine da barzelletta dell'Italia, che dichiara guerra all'Europa e poi scappa. Una ritirata davvero patetica. Temo che non conoscano la politica comunitaria né quella estera. Perché non chiedono flessibilità per pagare i debiti alle imprese?». Il responsabile economico Renato Brunetta fa un quadro fosco: «I lavori alla Camera sono nel caos più totale. Emendamenti e sub-emendamenti del governo probabilmente non arriveranno in aula neanche domani (oggi, ndr). E il testo sarà forse in Senato lunedì-martedì».

Siamo ancora alle bozze e Lucio Malan, vicepresidente vicario dei senatori azzurri: «Sarà da noi la vera battaglia e siamo pronti».

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