Coronavirus

Berlusconi: "Ora infrastrutture e tagli alle tasse"

L’ex premier spinge per un ridimensionamento dello Stato. Meno tasse, meno burocrazia e via a un piano di investimenti. "Così possiamo uscire dalla crisi"

Berlusconi: "Ora infrastrutture e tagli alle tasse"

La carica del centrodestra è cominciata. Quei partiti che da sempre spingono per una riduzione netta delle imposte e un ridimensionamento dello Stato, della burocrazia e della spesa pubblica, provano a dare una mano. La ricetta è chiara: meno tasse, meno tasse, meno tasse. Si discute sulla risposta economica che il governo italiano è chiamato a dare per contrastare la crisi scaturita dall’emergenza coronavirus. E a parlare è Silvio Berlusconi. "Spero che nelle prossime ore - come per primi avevamo chiesto - siano sospesi i pagamenti delle tasse previste per domani. Ma non basta. Occorre varare l’eliminazione delle spese pubbliche inutili e un netto taglio delle tasse, a partire dall’immediata abrogazione dell’Irap e dall’introduzione di una flat tax intorno al 15%".

Per l’ex presidente del Consiglio è necessario anche un forte abbattimento dei troppi vincoli burocratici che ostacolano e bloccano ogni iniziativa. Ancora. L’una tantum di 600 euro per il lavoro autonomo è davvero insufficiente. "Si deve varare una forma di sostegno del reddito proporzionata all’ultima dichiarazione dei redditi". Questa è la spiegazione che il leader di Forza Italia dà in un’intervista al Quotidiano Nazionale.

Una volta superata l’emergenza, spiega Berlusconi, la fase di ricostruzione può diventare un’occasione per il rilancio della nostra economia. "Solo, però, a condizione di un vero shock fiscale e infrastrutturale. Dobbiamo utilizzare tutta la flessibilità che ci viene concessa per ridurre le tasse e dare attuazione a un grande piano di infrastrutture. Penso anche a un piano casa come quello che fu varato dal mio governo".

"Che cosa deve fare l’Europa per sopravvivere?", chiede il giornalista. La risposta è netta: "Dimostrare di essere una comunità solidale basata su valori condivisi e non la somma di miopi egoismi nazionali. In concreto: è bene che finalmente la Bce, dopo le infelici dichiarazioni dei primi giorni, si sia mossa dando ossigeno ai mercati con il piano di acquisti di titoli anti-pandemia per 1100 miliardi di euro. Ma sono indispensabili anche lo sblocco dei fondi del Mes, senza condizioni, come salva Europa. E un forte intervento della Bei, la Banca europea degli investimenti, per un grande piano di infrastrutture, funzionale al rilancio del sistema economico".

"Servirà mantenere un clima di unità nazionale anche nel dopo per rendere più efficace la ripresa del Paese?", chiede ancora il giornalista. "Non credo, no. Oggi ci confrontiamo con il governo con spirito costruttivo perché è in gioco la salute e la vita degli italiani. Ma la nostra visione del futuro rimane alternativa a quella della sinistra.

Oggi siamo in guerra e in guerra si deve lavorare per il bene comune".

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