Berlusconi pronto al "niet" se l'Italicum non cambia

Opposizione decisa sulle riforme senza un'apertura dei democratici sul premio alla coalizione. Fi serra le file per il voto al Senato. Il leader forse tornerà da Putin per parlare di immigrazione

Berlusconi pronto al "niet" se l'Italicum non cambia

Berlusconi è pronto al niet : o Renzi apre sull'Italicum, modificando il premio alla coalizione anziché alla lista, o per Forza Italia sarà pollice verso. Ed è probabile che andrà così visto che da ambienti governativi non arrivano segnali di disponibilità su questo tema. Unica voce che era circolata tempo fa era quella di una possibile trattativa ma soltanto in futuro: dopo, cioè, che il governo avesse incassato la rassicurazione dai berlusconiani che non avrebbero fatto campagna per il «no» al referendum. Il premier è quindi convinto di avere i numeri a Palazzo Madama, a prescindere da un improbabile soccorso azzurro. Il Cavaliere dirà la sua questa mattina, attorno alle 11, intervenendo alla festa azzurra di Giovinazzo, organizzata dal senatore Gasparri. Sarà l'occasione per riaffermare con forza che il partito è stabilmente all'opposizione, con buona pace dei tanti nostalgici del patto del Nazareno. L'ex premier ribadirà che il nuovo Senato voluto da Renzi non è una vera e buona riforma; e che il leader del Pd andrà incontro a una sconfitta: se non nell'aula di Palazzo Madama, almeno nel Paese. I numeri: anche il Cavaliere è convinto che Renzi ce la farà, sebbene per il rotto della cuffia. E questo anche perché nelle ultime ore s'è intensificato il pressing di Verdini su alcuni senatori azzurri scettici sul votare contro al nuovo Senato. Tre o quattro sono i senatori in bilico anche se i nomi restano sotto coperta. Ci penserà il capogruppo Paolo Romani a serrare le fila dei suoi in una riunione prevista per l'8 settembre sera.

Altro tema caldo su cui presumibilmente Berlusconi si concentrerà nel discorso di oggi sarà l'immigrazione. E anche per affrontare questo tema non è detto che l'ex premier non possa accettare l'invito del capo del Cremlino Vladimir Putin che, in occasione dell'ultima visita in Siberia, aveva pregato Berlusconi di tornare presto in Russia. Se così fosse, il Cavaliere Berlusconi potrebbe volare verso Mosca e lì restarci per qualche giorno. Saltando, così, la prevista riunione con i coordinatori regionali per parlare delle elezioni amministrative di primavera. Un fronte aperto, questo, dove occorre giocare di sponda con la Lega. Per ora è ancora tutto in alto mare anche se la partita è grossa visto che sono in ballo città importanti come Milano, Napoli, Bologna e Torino. Per Milano viene confermato il pressing su Paolo Del Debbio che però nicchia; su Napoli per ora si vocifera di una candidatura di Gianni Lettieri anche se in molti giurano che si aggiungeranno altri candidati; per Torino, invece, i nomi in griglia sono già diversi. In pole position sembra esserci l'imprenditore Marco Boglione, patron di RobediKappa e AnziBesson. Si cerca, cioè, di replicare al modello Venezia dove l'imprenditore Luigi Brugnaro, a giugno, ha battuto Felice Casson.

Ma accanto al nome di Boglione ci sono anche quelli del giovane avvocato Luca Olivetti, e dei notai Alberto Morano e Giulio Biino. Ma nessuno vuole accelerare anche perché - si dice in ambienti azzurri - prima bisogna trovare la quadra con gli alleati, Lega in testa. Perché, come dirà Berlusconi oggi, «solo uniti si vince».

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