Elezioni politiche 2022

Berlusconi: "Sarà un governo di alto profilo e credibile a livello internazionale"

Il Cavaliere: "Campagna elettorale dura, pronto a condurla in prima persona". La Meloni dopo il vertice: "Scelta di buon senso"

Berlusconi: "Sarà un governo di alto profilo e credibile a livello internazionale"

Il giorno dopo del vertice di Montecitorio, se possibile, gli animi sono ancor più rasserenati. Ci pensa Silvio Berlusconi a chiarire che quello siglato negli uffici del Gruppo parlamentare della Lega non è un compromesso ma un autentico accordo. L'importante, dicono i protagonisti, è presentarsi agli elettori uniti e dimostrare che la compattezza della coalizione non è un abito di comodo. Silvio Berlusconi, per esempio, si è detto soddisfatto perché la coalizione si è dimostrata unita non sui posti da occupare, ma sulle idee, sui progetti per l'Italia». Intervistato da Zona bianca su Retequattro spiega cosa proporrà agli elettori: «Inizio una campagna elettorale che vorrei fare in prima persona, una campagna molto forte diretta a far capire ai cittadini tutte le cose che adesso sembra che ancora non siano chiare, per portare Forza Italia ad essere la colonna principale del centrodestra. Soltanto noi come colonna pensante e operativa possiamo garantire agli italiani una Governo del centrodestra innovativo, molto efficace che diminuisca le tasse, che aumenti la voglia di fare impresa, che aumenti gli investimenti e che aumento i posti di lavoro. In Italia sono soltanto 4 italiani su 10 che lavorano, in Europa 5 su 10 e negli Stati Uniti 6 su 10. Dobbiamo rimediare» E annuncia che la novità di quest'anno sarà la campagna sui social: «Un recente studio ha indicato nel 63% degli italiani quelli che si formano la loro opinione politica su Internet, sui social network; quindi, io per esempio ho deciso di spiegare tutti i punti del nostro programma con delle presenze due volte alla settimana su Internet».

Sulla premiership comunque risulta chiaro l'accordo tra i leader. «Giorgia Meloni, come Matteo Salvini, come tanti esponenti di Forza Italia e degli altri partiti della coalizione - spiega Berlusconi -, ha tutte le carte in regola e l'autorevolezza per guidare un governo di alto profilo, credibile nel mondo, saldamente legato all'Europa e all'Occidente». D'altronde, aggiunge, le «tre grandi forze politiche del centrodestra sono tutte necessarie numericamente per vincere e politicamente per governare. Quindi non ha senso valutarle sulla base di sondaggi. Esiste la parte proporzionale perché siano gli elettori a misurare il peso dei singoli partiti».

E su questo è d'accordo anche Matteo Salvini. «Meloni premier? Perché no - dice il leader del Carroccio -. Lasciamo la scelta agli italiani e non a logiche di partito, a strane alchimie e algoritmi, più semplice di così? Poi non c'è nessuna vittoria scontata il 25 settembre: 66 milioni di italiani decideranno se il futuro è quello del Pd, dei 5 Stelle o quello della Lega e del centrodestra».

Stesso entusiasmo lo mostra anche la presidente di Fratelli d'Italia. Riunita ieri la direzione, la leader ha sottolineato che la coalizione di centrodestra è in ottima salute. «Sono contenta che alla fine abbia prevalso per tutti il buonsenso» dice, riferendosi all'accordo sulla premiership che lascia a ogni partito la libertà di correre sotto l'immagine del proprio leader. «E mi diverte - aggiunge la Meloni - vedere la profonda delusione della sinistra di fronte alla capacità del centrodestra di trovare immediatamente la sintesi e dimostrarsi unito e compatto». Lo sottolinea anche Antonio Tajani: «Il centrodestra ha già raggiunto accordo sulla premiership, sui punti di massima del programma e sui collegi uninominali.

Dall'altra parte, invece, stanno ancora in alto mare».

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