La vigilia sarà dedicata agli ultimi ritocchi. Berlusconi a Villa Grande sta preparando il suo grande ritorno al Senato. Dopo la prima seduta, finalizzata all'elezione del presidente La Russa, sarà quella di domani la più autentica scena del «ritorno in campo» del presidente azzurro. E il suo discorso avrà la duplice funzione di riassumere il lungo cammino che ha portato Giorgia Meloni e la maggioranza che la sostiene al governo del Paese e di illuminare il percorso che gli azzurri, con i loro alleati, affronteranno per portare l'Italia fuori dalle secche della crisi economica.
Sarà il discorso dell'orgoglio. L'orgoglio di chi ha avuto la capacità di raccogliere sotto la sua leadership l'area dei moderati e dei conservatori e di portarla al governo. Sarà anche l'occasione per ribadire, come confermano i suoi collaboratori, che in tutti questi anni è cresciuta una classe dirigente capace e senza timori reverenziali nei confronti di nessuno. Una classe dirigente capace di affrontare le criticità di questa stagione eccezionale.
Uno dei temi portanti del suo discorso, spiega ai suoi, sarà l'emergenza sociale causata dai costi dell'energia cui si dovrà dare risposte adeguate e tempestive. Poi ci sarà un inequivocabile passaggio dedicato alla crisi internazionale. L'occasione questa di ricordare il lungo lavoro a fianco delle istituzioni europee e occidentali per garantire la pace e il rispetto dei diritti. Una fede atlantista e ai valori del Partito popolare europeo che da sempre costituiscono le stelle polari della politica estera del partito fondato nel '94.
Il discorso al Senato di domani, così come quelli che impegneranno oggi più di un deputato azzurro a Montecitorio, avranno l'obiettivo di rilanciare l'azione azzurro all'interno della coalizione. Ci sarà modo di ribadire - assicurano dai vertici di Forza Italia - la lealtà ai temi che hanno improntato la campagna elettorale ma anche il ruolo strategico che proprio la compagine azzurra riveste per mantenere saldo l'equilibrio della maggioranza e della compagine governativa.
Sui giornali sono comparse in questi giorni numerose ricostruzioni e retroscena che danno parte del partito poco soddisfatto delle scelte operate dalla Meloni nella composizione del nuovo governo. Da Villa Grande queste ricostruzioni vengono smentite. Come pure viene smentito l'interesse, da parte di una parte degli azzurri, di un rinnovo delle cariche all'interno di Forza Italia. I ruoli di vertice non sono in discussione, assicurano. E lo stesso Giorgio Mulè nega attriti o disaffezioni attribuitegli in un articolo apparso ieri.
«Basta mistificazioni. Non ci sono spaccature - tuona la capogruppo azzurra al Senato, Licia Ronzulli - Per settimane non ho parlato. Arriverà il giorno in cui lo farò. Ma ora basta con le mistificazioni, la misura è colma! Non c'è nessuna spaccatura in Forza Italia, basta con i film dell'orrore. Cambiate sceneggiatura. Cambiate protagonisti. Non ci sono conti da regolare in Forza Italia: c'è piuttosto la voglia di remare, tutti insieme, nella direzione di un governo solido e duraturo e di rilanciare sui territori la nostra presenza». La Ronzulli poi assicura che per la composizione della squadra dei sottosegretari il parere vincolante sarà soltanto quello di Silvio Berlusconi. «Siamo chiamati a occuparci dei problemi degli italiani - conclude la senatrice azzurra - e non abbiamo tempo da perdere con queste invenzioni stile telenovela che continuiamo a leggere su alcuni organi di stampa».
La palla va fatta tornare nell'agone gli spetta, ovvero il Parlamento. «Le aule parlamentari - aggiunge il capogruppo dei deputati azzurri Alessandro Cattaneo - devono tornare centrali nel dibattito politico . La nostra priorità è quella di dare risposte agli italiani.
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