U n lungo e a tratti commosso arrivederci: quello con i vecchietti di Cesano Boscone. Un addio, poche ore dopo: l'ultimo incontro con Severina Panarello, la funzionaria del ministero della Giustizia che lo ha seguito in questi mesi e che ora dovrà dare il parere finale sull'andamento della sua esperienza di affidato ai servizi sociali. Ma l'ultimo giorno della sua pena ha coinciso per Silvio Berlusconi anche con un nuovo appuntamento con una realtà che ormai, e purtroppo per lui, conosce bene da anni: quella delle intercettazioni che a ondate ricorrenti approdano dalle Procure alle redazioni dei giornali, e che ieri hanno trasformato un giorno di sollievo in una nuova valanga di clic sui siti che pubblicavano i nastri dei suoi colloqui con il faccendiere Gianpaolo Tarantini. Intercettazioni che sembrano fatte apposta per solleticare la curiosità un po' morbosa degli irriducibili del buco della serratura, la cui divulgazione ieri solleva anche proteste e critiche.
Berlusconi entra alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone alle 9, e ne risbuca alle 13: orari e ritmi consueti, nel padiglione dei malati di Alzheimer. Ma sia l'ex premier sia i vertici della casa di riposo sanno che è giorno di bilanci. Berlusconi affida il suo a una breve nota: «Il tempo passato con i malati, con i volontari, con gli operatori sanitari e sociali è stata un'esperienza toccante e ha rappresentato una pausa di serenità. Per questo intendo continuare questa esperienza e questo impegno», scrive. E gli amministratori della «Famiglia», che si sono lasciati con Berlusconi «con una stretta di mano» fanno sapere che «possiamo ritenere conclusa positivamente l'esperienza» che li ha catapultati in mondo visione.
Tutto finito, dunque, il percorso iniziato nell'agosto 2013, quando la Cassazione rese definita la condanna per i diritti tv e avviò il Cavaliere verso l'espiazione della pena? Non proprio. D'altronde, come dice Berlusconi uscendo dal colloqui con la dottoressa Panarello, «non si finisce mai». Ancora per questo weekend, il leader di Forza Italia dovrà dormire ad Arcore e rispettare gli orari. Solo da lunedì potrà tornare a muoversi liberamente in Italia. Per poter espatriare, dovrà attendere che il tribunale di sorveglianza, letta l'ultima relazione della Panarello, dichiari concluso positivamente l'affidamento e estinta la pena. Una decisione quasi scontata, viste le relazioni e le decisioni prese finora dai giudici, che hanno definito «irreprensibile» il comportamento del condannato: ma ci vorranno dei mesi. E sullo sfondo si muovono le altre vicende che testimoniano di un interesse non sopito della magistratura a procurare grattacapi a Berlusconi: l'udienza di martedì prossimo in Cassazione che potrebbe rendere definitiva l'assoluzione per il caso Ruby, ma anche rimandare tutto a Milano per un nuovo processo. Che si accavallerebbe in un bailamme inestricabile con il cosiddetto caso Ruby ter, su cui pure ci sono avvisaglie di tempesta (proprio ieri la Procura ha chiesto di poter indagare per altri sei mesi sul Cavaliere e sulle «Olgettine», vista la «particolare complessità delle indagini e la impossibilità di concluderle entro il termine»).
Il tema è sempre quello delle serate di Berlusconi: lo stesso su cui ieri le intercettazioni di Bari rendono pubbliche conversazioni dalla rilevanza penale inafferrabile. In difesa della privacy dell'ex capo del governo scendono in campo numerosi esponenti del centrodestra, come Daniele Capezzone, Mara Carfagna e Renata Polverini («le intercettazioni in Italia sono diventate uno strumento di lotta politica piuttosto che una necessità per le indagini giudiziarie, altrimenti non si spiega la diffusione delle conversazioni private di Berlusconi»).
E anche il leader leghista Matteo Salvini va giù pesante, definendo «roba da quarto mondo» il deposito e la divulgazione dei nastri. Silente il centrosinistra.Con la visita di ieri a Cesano Boscone l'ex premier ha scontato la sua pena, trasformata in affidamento ai servizi sociali
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