Roma - «È stata una giornata importante per me e per Forza Italia. Sono contento». Non si aspettava un'accoglienza così calda dal congresso del Partito popolare europeo, Silvio Berlusconi. E conclusi i lavori non ha nascosto la sua soddisfazione per una attenzione politica, umana e mediatica che lo ha fatto sentire protagonista come ai tempi in cui era presidente del Consiglio.
Dopo una lunga assenza il presidente di Forza Italia a Madrid, al vertice del Partito popolare europeo, ha inevitabilmente oscurato gli esponenti di altri partiti italiani iscritti al Ppe, riconquistando una indiscussa centralità. È tornato a pieno titolo sulla scena internazionale. Ha incontrato privatamente il Presidente del Ppe Joseph Daul, il capogruppo al Parlamento europeo Manfred Weber e l'ex premier sloveno Janez Jansa, il premier spagnolo Rajoy, il primo ministro ungherese Orban, e infine Angela Merkel, in un faccia a faccia di circa 15 minuti, con tanto di foto che pare abbia provocato diversi mal di pancia tra i delegati italiani non di Forza Italia. Un confronto utile a chiarire antiche incomprensioni ma soprattutto a parlare delle grandi emergenze che l'Europa sta affrontando, dalla minaccia dell'Isis ai rapporti con la Russia. E proprio sui rapporti tra Bruxelles e Mosca Berlusconi ha fatto presente a tutti i leader che «è arrivata l'ora di un chiarimento».
C'è un altro aspetto che Berlusconi non ha mancato di notare nella lettura mattutina di giornali e agenzie: l'apertura del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi sulle sanzioni alla Russia. «Abbiamo un interesse che questa situazione di costanza di sanzioni possa essere rimossa prima possibile: noi speriamo che il dialogo diplomatico possa continuare», le sue parole. Così come qualche ulteriore segnale di riavvicinamento potrebbe arrivare nel corso della visita del ministro degli Esteri Serghiei Lavrov l'11 dicembre a Roma per la Conferenza sui problemi dei Paesi del Mediterraneo.
«Berlusconi a Madrid è semplicemente tornato nella sua casa politica» commenta Antonio Tajani, rieletto vicepresidente del Ppe dal congresso europopolare «e lo ha fatto incassando l'accoglienza che merita da tutti i grandi leader: rispetto, stima e grande calore. Nonostante i gufi e quelli che tifavano per ostilità o contestazioni». Dopo il congresso del Ppe, peraltro, si rafforza la posizione dello stesso Tajani come candidato forte della famiglia europopolare nella corsa verso lo scranno presidenziale di Strasburgo. Un impegno pubblico è stato preso ieri da Madrid. «Avrai la Spagna dietro di te» gli ha detto durante una conferenza della Fondazione Faes vicina al Partido Popular Antonio Lopez, l'eurodeputato rieletto segretario generale del Ppe. «Sarebbe un grande presidente» ha aggiunto Josè Maria Aznar.
L'ancoraggio forte di Berlusconi al Ppe, naturalmente, suscita malumori tra chi, come Ncd, aspirava ad accreditarsi come partito di riferimento in Italia della famiglia popolare. Così quando ieri è stato chiesto ad Angelino Alfano se la presenza del leader di Forza Italia a Madrid avesse favorito un riavvicinamento, la risposta è stata fredda. «Noi siamo vicinissimi ai nostri programmi di sempre, questa è la vera vicinanza. Senza di noi non ci sarebbero state le riforme».
Nei colloqui con i leader europei Berlusconi ha spiegato, invece, quanto sia importante rafforzare chi incarna posizioni di centrodestra davvero alternative alla sinistra perché «il rischio di un ballottaggio tra Renzi e Grillo è concreto e in un confronto di questo tipo vincerebbe sicuramente Grillo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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